cronaca

Chirurgia della Mano, al Santa Maria intervento innovativo su una paziente di 27 anni

giovedì 19 maggio 2022

Martedì 17 maggio nel reparto di Chirurgia della Mano e Microchirurgia dell'Ospedale "Santa Maria" di Terni, responsabile il dottor Antonio Azzarà, è stato effettuato un intervento innovativo per correggere la spasticità di una paziente di 27 anni. La ragazza è affetta da esiti di "encefalite ipossico-ischemica con emiplegia spastica sinistra”, che ha reso fortemente invalidante l’arto superiore e la mano sinistra a causa di una importante deformità.

La tecnica utilizzata si chiama "Neurectomia Iperselettiva" e consiste nell’indebolire (con strumenti microchirurgici) il contingente nervoso motorio che normalmente permette al muscolo di contrarsi e di rilassarsi, mentre in questa situazione lo tiene costantemente in situazione di ipercontrazione o ipertono.Tale tecnica è stata proposta negli ultimi anni per il trattamento della spasticità dell’arto superiore, da uno dei massimi esperti a livello mondiale in questo campo, la dottoressa Caroline Leclercq, che lavora tra Parigi e Mestre.

Il dottor Paolo Panciera, il dottor Azzarà, con la dottoressa Laura Martini di Firenze, il dottor Daniele Gianolla di Treviso e il dottor Massimo Abate di Catania, grazie alla proficua collaborazione con la dottoressa Leclercq, stanno creando una rete nazionale per il trattamento di questa patologia, cercando di diffondere la conoscenza sulle tecniche chirurgiche che si possono utilizzare, e che sono ancora poco note in modo che le elevate competenze possano divenire alla portata di tutti i pazienti ai quali possano essere applicate.

All’intervento, eseguito dal dottor Azzarà, era presente anche il dottor Paolo Panciera, responsabile del Servizio di Chirurgia della mano e della Spasticità dell’ospedale Villa Salus di Mestre/Venezia, e responsabile del Gruppo di Studio su Spasticità e Tetraplegia della Società Italiana di Chirurgia della Mano. "Il mio auspicio - afferma il dottor Azzarà - è che l'Ospedale di Terni e la Regione Umbria possano supportare questo tipo di interventi e rafforzare la rete multidisciplinare".