cronaca

Sicurezza, il Comune rinnova con la Prefettura il Patto per la Legalità

giovedì 3 febbraio 2022

Martedì 1° febbraio è stato firmato il rinnovo del Patto per la Legalità dal prefetto di Perugia, Armando Gradone, e il vicesindaco del Comune di Marsciano, Andrea Pilati. Stipulato a febbraio 2017, e successivamente rinnovato una prima volta nel luglio 2019, questo protocollo d’intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale serve a definire una serie di azioni, controlli e monitoraggi a tutela della legalità degli appalti pubblici, nonché delle attività nel campo dell’edilizia, dell’urbanistica e del commercio.

La prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata è il principale obiettivo delle misure che vengono introdotte e delle quali il Comune di Marsciano si fa carico con il supporto della Prefettura. Tra queste misure c’è l’estensione delle più rigorose cautele antimafia sia all’intera filiera degli esecutori e dei fornitori che anche agli appalti di lavori pubblici di importi più bassi rispetto alle soglie per le quali la normativa fa scattare le tutele antimafia.

“Più tutele, più controlli, un supporto e uno scambio informativo costante con la Prefettura e la verifica incrociata di dati. Si tratta di garanzie – commenta il vicesindaco Andrea Pilati – che mettono al riparo non solo il lavoro delle aziende che in modo legale e trasparente concorrono per l’aggiudicazione degli appalti, ma che sostengono sul territorio le possibilità di sviluppo economico e sociale che il tessuto imprenditoriale e le tante attività commerciali sono in grado di promuovere in un mercato sano di libera concorrenza e rispetto delle normative. Dunque ben venga il rinnovo di questo vero e proprio patto per la legalità che in questi anni ha visto collaborare in modo proficuo Stato e Comune di Marsciano”.

Tra le azioni che grazie al protocollo continueranno ad essere implementate, anche con il coinvolgimento della Polizia locale, ci sono le verifiche sulla tracciabilità dei flussi finanziari e sul rispetto degli obblighi retributivi e contributivi da parte delle aziende che operano nei settori di attività considerati a maggiore rischio di infiltrazione mafiosa o più esposti ai fenomeni di riciclaggio, usura ed estorsione, in modo da prevenire anche possibili situazioni di degrado e contrastare eventuali fenomeni di irregolarità o sfruttamento dell’immigrazione.