cronaca

Morto ad Orvieto il pittore Achille Perilli, maestro dell'astrattismo italiano

domenica 17 ottobre 2021

Si è spento sabato 16 ottobre, all'età di 94 anni, all'Ospedale "Santa Maria della Stella" di Orvieto, dove è allestita la camera ardente, Achille Perilli, grande protagonista della scena artistica del '900 e tra i padri nobili dell'astrattismo italiano. Nato a Roma nel 1927 e fondatore insieme ad Accardi, Attardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato dello storico gruppo di ispirazione marxista Forma 1 - il primo astratto in Italia, e in Europa, nel dopoguerra - viveva da tempo in località Colonnetta Le Scalette, sulle colline orvietane in una casa-studio immersa nel verde. Qui sabato 23 ottobre alle 10.30 avverrà l'ultimo saluto, dopo la cremazione.

Da novembre 2019 a febbraio 2020, Orvieto e Bagnoregio avevano ospitato rispettivamente al Vetrya Corporate Campus e negli spazi espositivi di Palazzo Petrangeli "Achille Perilli. Beyond", un duplice allestimento dal respiro internazionale raggruppando in maniera complementare una selezione di 68 lavori. Un'operazione di grande livello, curata da Davide Sarchioni e con il prezioso contributo di Nadja Perilli, nata dalla collaborazione tra Comune di Bagnoregio, Casa Civita, Vetrya, Fondazione Luca e Katia Tomassimi e Terra Media Lady Art. Rimasto, purtroppo, nel cassetto il progetto di una grande mostra ambientale con i suoi ulivi. Radicata, però, la sua presenza sul territorio al punto che Perilli aveva realizzato anche l'etichetta che tuttora compare sul formaggio dell'Azienda Agricola "Danilo Basili".

"Con la scomparsa di Achille Perilli - ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini - il mondo dell'arte perde un illustre esponente: un grande maestro dell'astrattismo italiano, il pittore delle geometrie impossibili e irrazionali. La sua produzione artistica ha mantenuto sempre uno stretto dialogo con le avanguardie e ha portato lustro e prestigio al nostro Paese in tutto il mondo".

"È il primo artista contemporaneo su cui, iniziando la mia attività di critico, ho scritto" ha commentato Vittorio Sgarbi sottolinenado "l'intelligenza lucida e gemetrica". Da presidente del Mart di Rovereto aveva fortemente voluto con Lorenzo Zichichi, una mostra di Perilli in dialogo con Piero Guccione che sarà inaugurata mercoledì 20 ottobre. "In questa coincidenza, mista di dolore e onore - ha detto Sgarbi - c’è il mistero della vita e della morte, che soltanto l’arte risolve. Entrambi gli artisti sono davanti a noi, con le loro opere, in tensione, vivi".

"Ci ha lasciato - il ricordo del sindaco di Parrano, Valentino Filippetti - uno dei grandi pittori contemporanei, un intellettuale raffinato e profondo che aveva spaziato in vari campi delle arti. Ma anche una persona impegnata nelle battaglie sociali e culturali, sempre dalla parte del mondo del lavoro e dei più deboli. Per me è un profondo dolore. Mi mancheranno le tante discussioni fatte a casa sua, la sincerità e la generosità del suo carattere. Il nostro Paese perde uno dei protagonisti del Gruppo 63, il maestro di una generazione di grafici e comunicatori, l’ispiratore di tanti giovani artisti. Un abbraccio alla figlia e a tutti i compagni che gli volevano bene".

"Ancora forte il ricordo della mostra, un appuntamento con il linguaggio artistico di uno dei più grandi maestri del '900 - ha detto il sindaco di Bagnoregio, Luca Profili - che ha messo in evidenza il nostro territorio in una bella sinergia con una realtà imprenditoriale internazionale come Vetrya. La notizia della scomparsa di Achille Perilli ci commuove e intendiamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai suoi cari".

"A pochi mesi dalla sua nascita Casa Civita  ha avuto l'onore di lavorare a una mostra che era nata nello spirito di un omaggio al maestro Perilli. Un'azione che ha acceso i riflettori di un certo target sulla nostra Bagnoregio e di cui siamo stati orgogliosi. Ci uniamo al dolore per la scomparsa di uno dei grandi artisti italiani", le parole dell'amministratore unico di Casa Civita, Francesco Bigiotti.

Nella seduta del Consiglio Comunale di Orvieto di giovedì 21 ottobre, a nome dell’assemblea e dell’Amministrazione Comunale tutta, il presidente, Umberto Garbini ha ricordato l’artista, unendosi al dolore dei familiari ed amici e a quello di tutto il mondo dell’arte e della cultura italiana. "Da alcuni decenni - ha affermato - Achille Perilli aveva stabilito un rapporto profondo con Orvieto, scelta come residenza di vita e fonte di ispirazione artistica. Con il sindaco, Roberta Tardani, abbiamo cominciato a riflettere sulle possibili iniziative per ricordare questo artista di alto livello nazionale e internazionale, iniziative che sono in fase di valutazione”.      

Di seguito alcune note biografiche a cura dell'Ansa:

A 19 anni, nel 1946, già dipingeva: con i compagni di scuola, Dorazio e Guerrini, organizza la prima mostra di studenti-pittori romani che si tiene al liceo Giulio Cesare, l'anno successivo era già passato a quella pittura astratta che in quell'epoca ancora facevano in pochi. Il suo Paesaggio Astratto del 1947 è tra le opere storiche. Forma 1 è stato il primo gruppo astratto in Italia - e in Europa - nel dopoguerra. 

"Ci siamo trovati in opposizione alla Scuola romana, che dominava nettamente. La scuola realista fu imposta dal Partito Comunista e quindi, in un certo senso, Guttuso divenne un nostro nemico. Con lui si è creata una frattura insanabile", raccontava Perilli in una recente intervista su ArtTribune l'artista ricordando una stagione memorabile di avanguardia e impegno, dialoghi accesi.

Un periodo intenso come il successivo decennio quando Perilli con i suoi amici artisti, Totò Sanfilippo, Carla Accardi, fondò una galleria a Roma, L'age D'Or, l'unica che, oltre a fare le mostre, vendeva riviste d'avanguardia internazionali. Lucio Fontana invita l' "Age d'Or" a collaborare alla Triennale di Milano.

Dagli anni '70 Perilli si è dedicato alle 'machinerie', strutture mutanti, determinate da una metodologia irrazionale.
Sempre a contatto con gli ambienti culturali più all'avanguardia, nel 1971 scrive il Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario; nel 1972 partecipa alla costituzione del Gruppo Altro; nel 1982 pubblica il manifesto Teoria dell'irrazionale geometrico.

Ha collaborato anche ad allestimenti teatrali. Innumerevoli le mostre personali, collettive e le retrospettive: da quella a Parigi ("Achille Perilli. L'irrazionale geometrico" 1984) , alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma nel 1988 dalla Calcografia Nazionale di Roma nel 1992 alla Mole Vanvitelliana di Ancona nel 1998, alla Quadriennale di Roma.

Achille Perilli partecipa alle Biennali di Venezia del 1952, 1958, 1962 e 1968, in questa ultima edizione con una sala a lui dedicata. L'ultima mostra è del marzo scorso, una esposizione, organizzata dalla casa d'aste Cambi a Milano, in cui ai lavori dei primi Anni Sessanta, della serie Fumetti, si accostano le tele più recenti.