cronaca

In ricordo di Maria Teresa

lunedì 27 settembre 2021
di Giordano Sugaroni

Maria Teresa Pelorosso ci ha lasciato. Alle 14 di un radioso e soleggiato sabato di settembre. Ha convissuto per sei giorni con un'improvvisa malattia che ha visto me e i miei colleghi accanto a lei anche se distanti. Addolorati, scioccati da qualcosa di inaspettato, abbiamo continuato il nostro lavoro come lei avrebbe voluto. Non potevano fare diversamente anche se da subito era evidente l’incolmabilità del vuoto derivante dalla sua assenza. Era lontana colei che per anni funzionava da vera e propria "bussola" per "marinai della Pubblica Amministrazione" che troppo spesso si perdevano nei meandri talvolta astrusi e complessi della legislazione sul personale.

Con Teresa vicino era difficile perdersi. Unica la professionalità, la semplicità, l’efficacia, la determinazione con cui risolveva le questione e lei poste. Accanto a lei era davvero semplice allora muoversi in un "mare diventato improvvisamente calmo". Per Massimo e ancora Massimo, Carlo, Vania, Angelo, Marco, Claudio, Antonella, Moica, Sabrina, Luca, Roberto, Matteo, Paola,  Maurizio, Filippo, Franco. Gianfranco e, ultimamente, Alessandra era molto, moltissimo altro. Era la collega esperta di bilanci, quella che trasformava numeri e cifre. Dandogli anima e corpo. Non erano più freddi tratti scritti sulla carta, ma consapevolezza di che cosa in realtà volevano rappresentare.

Senza di lei non sarebbe stato semplice capire collegamenti e passaggi. Senza di lei non sarebbe stato semplice comprendere cosa si realizza in realtà. Ma la platea a cui mancherà Teresa è enormemente più ampia. E’ affollata di tutti di dipendenti comunali di Acquapendente e Castel Giorgio che non potranno avere i suoi consigli, di tutte quelle associazioni di volontariato a cui lei regalava il proprio contributo senza richiedere niente in cambio. E molto, molto, molto altri. Per chi che come me crede nella presenza nell'Aldilà di Entità Soprannaturale chiamata Dio è davvero straordinariamente bello pensare che lei sia al suo cospetto.

Come straordinariamente bello è dedicare ai familiari che la stanno giustamente piangendo questa citazione di Fabrizio Caramagna: "Quando uno muore, i vivi si sentono svuotati. Poi dopo un po’ ricominciano a vivere e la loro mente si riempie di sogni e il loro cuore si riempie di battiti. È difficile resistere alla vita". E allora viviamo bel suo ricordo dedicandole ogni gesto della giornata.

 

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