Tagliaboschi, in Umbria l'Inps accerta 552 rapporti di lavoro fittizio nel settore

Un accertamento degli ispettori di vigilanza Inps operanti in Umbria ha portato alla luce l’attività illecita di un “clan di tagliaboschi”, che dal 2016 opera in provincia di Perugia a copertura di una serie di attività contrarie alla legge, tra le quali assunzioni fittizie per percepire indebitamente prestazioni di disoccupazioni e per aggirare i vincoli legislativi in materia di immigrazione, ingresso e soggiorno degli stranieri in Italia. A questo si aggiunge l’emissione di fatturazioni false ai fini dell’evasione totale degli obblighi contributivi e fiscali.
L’accertamento, molto delicato e complesso, è nato da una segnalazione dell’Unità Organizzativa Ammortizzatori sociali dell’Inps di Perugia e dell’Agenzia Inps di Todi, ed è stato portato avanti con il supporto della Procura della Repubblica di Spoleto. Circa 552 i rapporti di lavoro fittizi da annullare, in tutto o in parte, che hanno comportato l’erogazione di prestazioni a sostegno del reddito indebite, che l’Istituto si appressa a richiedere. Il danno per le casse dell’Inps – in corso di quantificazione - avrebbe potuto essere maggiore, se non fosse che, non appena ci si è resi conto del fenomeno, alcuni codici fiscali sono stati bloccati, evitando così ulteriori esborsi.
Un importantissimo risultato, che dovrebbe servire da deterrente per tutti coloro che nel settore tagliaboschi come in altri operano illecitamente nella nostra regione. Il direttore regionale, Fabio Vitale, e il direttore provinciale di Perugia, Silvia Costanza Marchetti, esprimono il loro apprezzamento agli ispettori Inps che hanno condotto l’operazione e a tutti i funzionari che hanno collaborato, distinguendosi per professionalità, impegno e senso di appartenenza all’Istituto.

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