cronaca

Operazione Spada, ribaltate le accuse: tutti assolti

giovedì 15 ottobre 2020
Operazione Spada, ribaltate le accuse: tutti assolti

Sentenza di primo grado a favore degli avvocati dei 19 imputati della cosiddetta Operazione Spada che decretò la fine dell’amministrazione comunale di Terni guidata dall’allora sindaco, Leopoldo Di Girolamo.

Era il 2 maggio del 2017 quando l’ex sindaco Di Girolamo e l’ex assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari finirono agli arresti domiciliari nell’ambito dell’Operazione Spada. Oltre a loro, il procuratore capo Alberto Liguori e il sostituto Raffaele Iannella contestarono il reato di “turbata libertà degli incanti” a 13 membri delle diverse giunte Di Girolamo, due dirigenti comunali, un funzionario e il rappresentante di una cooperativa sociale.

Accuse che in primo grado sono state sostanzialmente ribaltate. Il giudice del tribunale di Terni Biancamaria Bertan ha assolto tutti i 19 imputati con la formula del “fatto non sussiste” nonostante il pubblico ministero Matthias Viggiano, nelle precedenti udienze, aveva chiesto condanne comprese tra sei mesi e due anni e 4 mesi.

Notevole la soddisfazione degli avvocati. "È stato un processo lungo e complesso ma ho sempre avuto fiducia che il buon operato dell'amministrazione di Terni e dei suoi dirigenti fosse riconosciuto - dichiara l’avvocato Nicola Pepe (nella foto), legale l’ex vicesindaco Francesca Malafoglia. - Aspettiamo con ansia di leggere le motivazioni della sentenza (il Giudice Bianca Maria Bertan si è riservato 90 giorni) che già dimostra una sensibilità verso un operato che ho ritenuto sempre essere legittimo ed indirizzato alla tutela della fasce più deboli”.

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