cronaca

Storia di spray, scazzottate e sciocchezze: senza buonsenso non si fa strada

lunedì 25 maggio 2020
Storia di spray, scazzottate e sciocchezze: senza buonsenso non si fa strada

Andando avanti con gli anni probabilmente tutti si sono chiesti qual è il confine tra diventare maturi o semplicemente crescere. "Guarda 'n po' quanto è cresciuto sto fijo", dicevano le nonne all’orecchio della madre vedendo il pargolo aumentare di altezza e di fisico. Ora farà anche "nostalgia" ricordare le voci delle nonne attente all’evoluzione ossea del nipote, ma pare che in alcuni casi questa non corrisponda all’evolversi della materia grigia.

Insomma che siano "cresciuti fisicamente" in considerazione dei cazzotti che si sono dati le sere scorse nella zona della Torre del Moro, ad Orvieto, nessuno ne dubita, ma sul fatto che ci sia un nesso scientifico con l’evoluzione delle funzioni celebrali, forse qualche dubbio emerge.

Sicuramente non si deve mai fare di tutta un'erba un solo fascio. C’è chi si è comportato secondo le regole, chi ha trascorso le serate di venerdì e sabato scorso con le proprie comitive senza eccedere, chi, insomma, anche se in un’età relativamente giovane ha la testa sulle spalle.

Poi c’è chi ha deciso di gettarsi via. Tutti, più o meno, hanno fatto le loro "cazzate" da giovani, ma a tutto c’è un limite. Domenica 24 maggio 2020 non si può discorrere per il Corso di Orvieto o sui profili Facebook di spray al peperoncino, di video di scazzottate all’ombra della Torre del Moro (che non pubblichiamo per decenza e perché si vedono i volti dei ragazzi, ndr).

Che poi in questi casi i dettagli della cronaca contano fino a un certo punto. Sicuramente ci saranno colpevoli e vittime o responsabilità reciproche. Quello che conta, è che intorno ai 20 anni bisogna avere il buonsenso di rispettare e rispettarsi, altrimenti poca strada faremo. Non ci vuole il supporto dell’intelligenza artificiale per capire che il Coronavirus non è passato e che ogni giorno (almeno in questa fase) rischiamo di tornare indietro.

Poi ci sono i “grandi". Ai quali gioca il ruolo della responsabilità e la domanda sorge spontanea: ma vedere centinaia di ragazzi davanti ad un locale nel primo fine settimana della Fase 2 e assistere a certe scene di insensata ragionevolezza, poi a tarda notte una volta abbassata la saracinesca si è soddisfatti, oppure si ha il timore di tornare a stare chiusi in casa?

Insomma, quello che è successo in queste sere a Orvieto è stato discusso anche dicendo cose che non andavano dette. Le istituzioni hanno fatto i loro passi: le ordinanze dei sindaci, il ruolo delle Forze dell’Ordine che si è fatto sentire con i gestori dei locali, l'appello dei parroci. Ora, ragazzi, tocca voi: dimostrate che talvolta avete molto più buonsenso di chi tende a giudicarvi.

Tutti vorremmo tornare alla vita di sei, sette mesi fa. Tutti vorremmo goderci l’estate che conoscevamo. Tutti vorremmo essere liberi dal Covid. Allora tutti remiamo dalla stessa parte perché altrimenti il bene di pochi torna ad esse il problema di tutti.