cronaca

Palombella. "Gli Amici di Charlie" sono per il cambiamento

domenica 20 maggio 2018
Palombella. "Gli Amici di Charlie" sono per il cambiamento

Lontani i tempi delle polemiche sollevate dalle rappresentanze animaliste che contestavano la Festa della Palombella, alla vigilia della ricorrenza non è mancata la presa di posizione dell'associazione "Gli Amici di Charlie" che sui social ha diffuso la propria posizione:

"L’associazione animalista e ambientalista 'Gli Amici di Charlie' è nata con l’intento prevalente di salvaguardare il benessere e favorire le adozioni dei cani ospiti nei canili di Orvieto e Castel Giorgio. Naturalmente questo implica interesse e attenzione anche nei confronti di tutti gli altri animali, esseri senzienti.

Con l’occasione dell’imminente Festa della Palombella molti orvietani ci hanno chiesto quale sia la nostra posizione in merito e per questo vorremmo invitare tutti ad una riflessione riguardo all’opportunità di usare un simulacro inanimato al posto dell’animale.

In questo periodo storico di crescente sensibilità nei confronti degli animali, ci sembra veramente giunto il momento di valutare un cambiamento. Del resto la Festa della Palombella ha subito nei secoli già molti cambiamenti, questo sarebbe un passo di civiltà che nulla toglierebbe alla tradizione e anzi ne accrescerebbe il significato e il valore culturale.

Buona parte delle famiglie italiane, i dati lo confermano, accoglie nel proprio nucleo familiare un animale da compagnia, oggetto di cure, attenzioni e amore. Una colomba non è abitualmente un animale da compagnia ma è comunque un essere senziente e sicuramente soffre nell’essere manipolato, costretto dentro ad un tubo, sottoposto ad un volo innaturale, e poi “bombardato” di botti e fumi.

E’ vero che poi l’animale viene donato ad una coppia di sposi che ne avrà cura fino alla morte naturale ma, secondo noi, non è necessario che per conquistare questo privilegio esso debba essere prima sottoposto ad un chiaro maltrattamento.

Solitamente le persone non provano empatia verso una colomba, mentre vengono facilmente coinvolte dallo sguardo e dalla sofferenza di un cane o un gatto, ma è qui l’errore di valutazione. Ormai l’umanità ha raggiunto un livello di evoluzione che gli consente sempre di evitare la sofferenza, in ogni forma e nei confronti di qualsiasi essere vivente. E’ solo questione di scelta.

Quindi perché non salvare la palombella da una inutile tortura?".

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