"Lazzaro Felice" incanta Cannes, oltre dieci minuti di applausi

Oltre 10 minuti di applausi al termine della proiezione, al Grand Theatre Lumiere di Cannes, per "Lazzaro Felice", terza pellicola di Alice Rohrwacher, primo film italiano del programma in competizione per la Palma d'Oro. La sorella Alba Rohrwacher, che è nel cast del film, si è commossa durante il tributo della sala. Anche all'uscita del cast dalla proiezione ci sono stati applausi ripetuti.
La straordinaria giornata di "Lazzaro Felice" è iniziata con l’ingresso di tutto il cast del film sul red carpet. Il primo a mostrasi alle telecamere, prima dell’arrivo delle auto che scortavano i protagonisti, è stato Luciano Vergaro, uno dei “pezzi pregiati” della pellicola che oltre alla recitazione è la voce della canzone “Corri Lazzaro”.
Poi, il corteo delle auto. Tra i primi a scendere Roberto Benigni e la moglie, Nicoletta Braschi. Quindi le sorelle Alba e Alice Rohrwacher e tutto il resto dei protagonisti del film. La prima intervista, in diretta dal canale ufficiale del festival, per la regista e per il protagonista Adriano Tardiolo. Non sono mancate le battute di Roberto Benigni, che prima ha scambiato sorridente qualche parola con Carlo Tarmati, poi si è staccato dal gruppo per entrare nel Grand Theatre Lumiere di Cannes accolto dal direttore generale del festival Thierry Fremaux.
Rigorosamente per mano, Alice Rohrwacher ha guidato il cast di "Lazzaro Felice" sulla lunga passeggiata che li ha portati a salire la famosa scalinata francese, teatro delle classiche foto di rito. Un proiezione definita trionfale quella di "Lazzaro Felice" che ha commosso la stessa Alice Rohrwacher. La regista ha dedicato gli applausi a Ermanno Olmi, il 'Mastro', come lo chiama lei, "il cui sguardo ci manca. Avevo forte il desiderio di fargli vedere il film e purtroppo non ho fatto in tempo".
Nella narrazione di "Lazzaro Felice", un animo buono oltre ogni razionalità in una storia che parte da un medioevo recente per arrivare ad un medioevo presente, c'è forte una dimensione religiosa, "nel senso preistorico del termine, la vicenda di San Francesco - ha risposto all'Ansa Alice Rohrwacher - è sicuramente uno spunto, come pure un libro per bambini che mi aveva stregato, di Chiara Frugoni, in cui un lupo non mangia il protagonista perché capisce che è buono, così come accade al mio Lazzaro".

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