Diciassette cani sotto sequestro, due denunce per maltrattamento di animali

Sono stati denunciati per maltrattamento di animali e introduzione illegale di cani nel territorio nazionale i due quarantenni italiani, entrambi con precedenti specifici alle spalle, intercettati intorno alle 3.30 di lunedì 19 febbraio in prossimità del casello autostradale da una pattuglia della Polizia Stradale di Orvieto. A bordo di un furgone, appositamente attrezzato per il trasporto illecito, gli uomini del sostituto commissario Stefano Spagnoli hanno trovato diciassette cani di razza, di origine sconosciuta.
Nove di età superiore ad un anno, otto cuccioli di circa 2 mesi e mezzo. Viaggiavano verso Nord a bordo di un furgone sospetto ed erano dotati di microchip irregolare, non abbinato cioè a nessun padrone. Il veterinario che li ha visitati, il dottor Samuele Tognarini, li ha trovati in condizioni piuttosto delicate in considerazione anche del lungo viaggio iniziato a quanto pare dall'estremo Sud.
Due degli animali sono stati inviati all'ospedale veterinario di Perugia per accertamenti dal momento che presentavano rispettivamente delle lesioni papillomatose ulcerate a seguito del trasporto e una sospetta gastroenterite emorragica. Gli altri sono stati dati in affido alla Asl. Agli agenti, tutt'altro che nuovi ai sequestri di animali - l'ultimo a fine gnnaio - i trasportatori hanno riferito di essere usciti ad Orvieto per riposare.
"Il traffico dei cuccioli - rivela l'associazione ambientalista LAV, Lega Anti Vivisezione - è un vero e proprio business che movimenta circa 300 milioni di euro all’anno, legato al valore economico degli animali. Cuccioli dell’Est acquistati a circa 60 euro sono venduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori, una volta 'trasformata' la loro origine da Est europea a italiana. Ciò compensa ampiamente anche le perdite dovute all’alta mortalità dei cuccioli: si stima che sia intorno al 50% tra il trasporto e dopo l’arrivo in Italia".

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