cronaca

Anche Orvieto piange la scomparsa di Stefano Rodotà. "Era innamorato della città"

venerdì 23 giugno 2017
Anche Orvieto piange la scomparsa di Stefano Rodotà. "Era innamorato della città"

Si è spento all'età di 84 anni, Stefano Rodotà. Giurista, politico, accademico e Garante della Privacy era nato a Cosenza il 30 maggio 1933 e aveva fatto di Orvieto la sua seconda casa. Nei dintorni della Rupe, trascorreva insieme alla famiglia buona parte dell'anno.

Nel 2009, al Palazzo dei Sette aveva presentato il libro "Perché laico" incentrato su temi quali procreazione assistita, testamento biologico, obiezione di coscienza, unioni di fatto, diritti degli omosessuali, limiti etici e giuridici della ricerca scientifica, presenza della religione nella sfera pubblica, nel corso di un incontro organizzato dall'Associazione "Articolo 21 liberi di" in collaborazione con la Liberia dei Sette.

"E' stato un grande italiano - afferma in un messaggio, il sindaco Giuseppe Germani - difensore dei diritti e delle libertà. In questo momento però lo ricordo come un uomo innamorato di Orvieto. Sin dal tempo in cui faceva parte della sinistra indipendente, aveva portato in questa città personaggi di alto profilo, e dato un contributo importante alla capacità della nostra municipalità di avere relazioni con le realtà intellettuali più vivaci del Paese. Nei momenti delicati della storia di Orvieto è intervenuto facendo conoscere la propria opinione. Era anche bello vederlo come un semplice cittadino a passeggio per la città con la nipotina”.

Rodotà dal 1997 al 2005 era stato il primo Presidente del Garante per la protezione dei dati personali. Nel 2013 era stato candidato, non eletto, per l'elezione del Presidente della Repubblica: è stato votato dal Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà, alcuni parlamentari del Pd. I suoi contributi maggiori sono soprattutto nel campo del diritto costituzionale, con riferimento al rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell'informazione.

Mattarella in un messaggio alla famiglia ne ricorda "le alte doti morali e l'impegno di giurista insigne, di docente universitario, di parlamentare appassionato e di prestigio e di rigoroso garante della Privacy". "La sua lunga militanza civile al servizio della collettività - ricorda il president edella Repubblica Sergio Mattarella - è stata sempre contrassegnata dalla affermazione della promozione dei diritti e della tutela dei più deboli".

"Ha dato moltissimo al nostro Paese - ha scritto sulla sua pagina Facebbok, il presidente del Senato Pietro Grasso - ho avuto tante volte l'occasione di incontrarlo e confrontarmi sul tema dei diritti, a lui particolarmente caro e al quale ha dedicato decenni di impegno: ne ricordo l'intelligenza vivace e la straordinaria capacità di affrontare con linguaggio semplice temi profondamente complessi. Ci mancherà".

 

Un'eredità preziosa

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