cronaca

TeMa sull'orlo del baratro. Dipendenti esasperati, i Sindacati propogono l'Azienda speciale

mercoledì 31 maggio 2017
TeMa sull'orlo del baratro. Dipendenti esasperati, i Sindacati propogono l'Azienda speciale

"A chi giova buttare in mare aperto la TeMa?". Retorica ancorché provocatoria la domanda rivolta nel pomeriggio di mercoledì 31 maggio nel corso della conferenza stampa indetta al Teatro Mancinelli dalla Federazione Usb insieme a lavoratrici e lavoratori. Scaduta la convenzione, per l'associazione - espressamente creata, voluta e sostenuta dal Comune di Orvieto a partire dal 1994 - si profila una proroga per altri tre mesi.

"In 24 anni - è stato ribadito - ha acquisito un organico di dipendenti formatesi e specializzatesi nella gestione di eventi, spettacoli dal vivo, strutture adibite a pubblico spettacolo, promozione del territorio. Lavoratrici e lavoratori che devono ritenersi una risorsa della città. L'organico della TeMa ha prodotto 24 stagioni teatrali con più di 1.000 spettacoli dal vivo di teatro, musica e danza, teatro ragazzi e per bambini, teatro amatoriale. Un valore sociale, culturale ed economico indotto non quantificabile, ma sicuramente enorme. Un valore economico diretto che solo negli ultimi undici anni è stato, al netto dei contributi del Comune di Orvieto per le attività teatrali, Umbria Jazz e la quota sociale TeMa di 15.000.000 euro, ovvero ha reperito risorse economiche per molteplici attività per circa 1.400.000 euro di media all’anno. La missione di TeMa è stata quella di garantire un alto livello di qualità degli eventi e reperire le risorse necessarie per renderle sostenibili: questo è stato il servizio della TeMa per la Città.

Tutto questo, garantendo per una ventina d’anni il lavoro a 10/11 dipendenti fissi e ad altri 30/40 collaboratori stagionali ed occasionali. I bilanci degli ultimi 11 anni sono stati chiusi sostanzialmente in pareggio, ma la perdita consolidata nel 2005 di più di 1.000.000 euro (causata principalmente da attività svolte per conto delle precedenti Amministrazioni Comunali) non si è riusciti a recuperarla. Occorreva produrre un utile di 100.000 euro di media all’anno. Ma in un settore notoriamente in perdita e con interessi su mutui ed anticipazioni di circa 90.000 euro annui era praticamente impossibile. A questa perdita si è aggiunta negli ultimi due anni una grossa contrazione delle attività e delle risorse: si è perso lo status di Teatro Stabile di Innovazione e con esso i contributi del MIBAC, si è persa la gestione di Umbria Folk Festival, si sono perse le attività primaverili inerenti alla celebrazioni del Corpus Domini e della Pentecoste. Si è perso il rapporto di fiducia con Umbria Jazz ed i contributi inerenti del MIBAC. Si è ridotto di più del 50% il contributo della Fondazione CRO per Umbria Jazz e per la Stagione Teatrale.

Si è conclusa la convenzione TeMa-Comune per la gestione del Teatro Mancinelli senza avere ad oggi chiarezza sulla possibilità futura di continuare tale gestione con conseguente impossibilità di produrre qualsiasi tipo di progettazione futura. In poche parole, si è messa la TeMa nell’impossibilità di continuare ad essere utile per la città e nelle condizioni di non poter garantire il proseguimento delle attività con conseguente paralisi economico/finanziaria. La formula dell’Associazione Culturale non profit con controllo del Comune, ha garantito per 23 anni una gestione positiva del Teatro Mancinelli ed il consolidamento di grandi eventi come Umbria Jazz Winter e Umbria Folk Festival, ma il continuo cambiamento dei Presidenti e dei membri del Consiglio di Amministrazione ha rallentato l’operatività dell’Associazione.

Dal 2005 al 2017 si sono susseguiti ben 6 Presidenti, uno ogni due anni. A questo si aggiunga le difficoltà di relazioni tra la TeMa ed il Comune che si sono create con l’impossibilità, per legge, di proseguire ad avere come Presidente l’Assessore alla Cultura del Comune. Per ultimo, ma più importante, l’impossibilità a poter proseguire con un affidamento diretto alla TEMA della gestione del Teatro Mancinelli.  In questo contesto si inserisce il ritardo di tre mesi dell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione TeMa, ritardo che ha aggravato ulteriormente la situazione di paralisi della Associazione. Ritardo che è il frutto della mancanza di chiarezza dell’Amministrazione Comunale sul futuro della TeMa e del settore Culturale e Turistico della Città, un settore che è prioritario per la Città e la sua economia. Ora sono stati nominati i nuovi Consiglieri ed il nuovo Presidente, ma si ritrovano con Convenzione TeMa-Comune scaduta ed in proroga per pochi mesi, con debiti da gestire, con un gara europea per la gestione del Teatro Mancinelli che potrebbe vedere la TEMA non assicurarsi l’assegnazione, con l’unica carta a disposizione per la gestione dell’Associazione che è quella del taglio pesante del costo del personale.

Tutto quanto sopra detto rischia seriamente di compromettere il patrimonio umano, di conoscenza, esperienza, relazioni, che si è costruito in 24 anni per volontà del Comune di Orvieto.

E’ per questo che si propone di superare velocemente la formula dell’Associazione per andare alla costituzione di una Azienda Speciale che consenta di garantire la prosecuzione delle attività di spettacolo e culturali gestite dalla TeMa per il Comune e per la Città, di garantire il lavoro dei dipendenti specializzati nella gestione di eventi culturali e di spettacolo, di sviluppare ed allargare la missione fino ad ora espletata dalla TeMa per la Città di Orvieto. Il personale e la struttura organizzativa, ideativa ed amministrativa di TeMa potrebbe infatti essere utilizzata a supporto di altre attività del Comune di Orvieto e della Città per rilanciare il settore culturale e turistico. Settore fondamentale per l’economia del territorio, ma soprattutto asset strategico che fino ad ora non è stato utilizzato nel pieno delle sue potenzialità.

Potrebbe essere utile un supporto tecnico/organizzativo/promozionale ed amministrativo alla gestione dell’area Pozzo di San Patrizio/Ufficio Informazione Funicolare/Fortezza dell’Albornoz; alla gestione del Palazzo del Popolo e del Palazzo dei Sette; alla Biblioteca Comunale; alla Scuola di Musica ed alla Banda Comunale; al Centro Studi; al Corteo Storico; alla Promozione del Territorio; al Distretto Turistico Interregionale dell’Etruria Meridionale. La nuova TeMa Azienda Speciale, come aggregatore e moltiplicatore, per conto del Comune, di risorse economiche ed umane per lo sviluppo culturale, turistico e sociale della Città. Non possiamo non chiederci quale possa essere la vera finalità del percorso che si intende intraprendere per la TeMa e per la gestione del Teatro Mancinelli.

Certi sono i rischi per il personale mentre incerti i reali vantaggi, soprattutto perché riteniamo sia possibile optare per altri percorsi di gestione dei servizi, valorizzando le professionalità e le competenze del personale attualmente in forza in TeMa, anche attraverso un’Azienda Speciale Multiservizi che avrebbe tutte le caratteristiche dell'autonomia dell'azienda, ma manterrebbe un totale controllo pubblico.  Ci confronteremo quindi con il neo CdA della TeMa per conoscere quale sarà l’azione propulsiva e di programmazione delle attività che si intende mettere in campo ed anche con la Conferenza dei Capigruppo al Comune di Orvieto - convocata per giovedì 8 giugno - considerato che è in capo all’Amministrazione Comunale la scelta del percorso da adottare per l’Associazione e più in generale per la reinternalizzazione di diversi servizi del Comune che al momento risultano assegnati a soggetti terzi.

Per questi motivi l’USB fa appello anche alle forze politiche ed ai consiglieri comunali affinché vi sia un supplemento di riflessione circa il percorso che si intende attivare per la gestione del Mancinelli, come di altri servizi strategici del Comune utili alla costruzione dell’asset turistico-culturale per il territorio dell’orvietano. Siamo assolutamente contrari alla scelta della Gara Europea, certi come siamo che è possibile tra l’altro mantenere l’appalto all’interno del tetto di soglia previsto dal nuovo codice degli appalti (750.000 euro), stabilendo una congrua durata dell’appalto medesimo, attivando in tal modo una procedura negoziata che consentirebbe di “limitare il danno” rispetto ad una procedura che proietterebbe la TEMA in mare aperto. Non è per USB sufficiente il richiamo scontato alla c.d. “clausola sociale”, prevista dal codice appalti.

L’USB invita a guardare piuttosto alle esperienze 'virtuose' che si sono sviluppate nel territorio, l’ultima al Comune di Narni con la trasformazione dell’Asit S.p.A. in Azienda Speciale, percorso proposto dalla minoranza con il supportato della Federazione USB, poi intelligentemente condiviso e sostenuto in modo unanime dall’intero Consiglio Comunale. Certo...occorre l’impegno della politica del territorio e sufficiente lungimiranza e sensibilità".

Di seguito il documento condiviso con i lavoratori iscritti all'USB:

"La settimana scorsa abbiamo infatti già incontrato il Sindaco per rappresentare altre esperienze di Comuni che avevano inizialmente scelto di esternalizzare i servizi pubblici ricorrendo a gare di appalto e sono invece approdati a soluzioni diverse e ben più vantaggiose. Intanto vogliamo premettere che questa conferenza stampa non è contro qualcuno, tantomeno nei confronti del CdA appena insediatosi. Vuole mettere la lente di ingrandimento sulla scelta dell’Amministrazione di procedere a gara per l’affidamento della gestione del teatro, con il rischio di disperdere il patrimonio di esperienza e professionalità acquisite dalla TeMa nel corso di quasi 25 anni.

L’esperienza della TeMa è la sintesi di tanti attori diversi, non solo del nostro lavoro ma anche di tanti CdA che si sono avvicendati, di tanti Assessori, di tanti Sindaci che la Tema hanno creato, voluto e utilizzato. Siamo qui oggi perchè riteniamo che questo sia un momento cruciale per il futuro della TeMa. La TeMa nasce per volontà del Comune sulla base di un progetto culturale ampio per esserne lo strumento esterno, snello di realizzazione, crediamo che nel tempo questo progetto non sia stato rinnovato, riconfermato, ristrutturato, riorganizzato.

Per anni la TeMa ha gestito stagioni teatrali, festival, eventi. Grazie a questa attività, noi lavoratori abbiamo acquisito professionalità e competenza nella gestione degli eventi. L’obiettivo allora è divenuto più ambizioso, quello di rendere la TeMa una vera e propria azienda culturale, di riferimento per un territorio che è andato oltre i confini del Comune (Ricordiamo i servizi per la Provincia, per altri Comuni). La TeMa è cresciuta, e divenuta nel tempo insieme organizzato di beni e persone per la produzione dei servizi culturali, non un’esperienza occasionale, casuale, approssimativa.
Si è dotata di personale stabile, orientando la propria gestione a criteri di economicità e trasparenza.

Il Comune, nonostante le difficoltà finanziarie evidenziate dai bilanci (che pur essendo un indicatore importante non sono l’unico per la valutazione dei risultati) ha confermato il mandato alla tema nel 2008 con una nuova convenzione di 9 anni, quella appena scaduta. Accanto alla crescita al consolidamento, Crediamo però che per diversi motivi la TeMa non sia stata messa ormai da tempo nelle condizioni di svolgere il proprio mandato di azienda culturale.

Le Criticità

- La mancanza di un progetto culturale di riferimento – un progetto culturale ampio, strutturato, di lungo termine strategico anche per la promozione del territorio e del suo patrimonio storico artistico, quindi sinergico col settore turistico. Segnaliamo che la TeMa ha perso negli ultimi anni molte delle attività che ha svolto in passato e che non sono state sostituite da progetti alternativi impoverendo la sua gestione.;

- la presenza di un modello di governance che non risulta più adeguato alla complessità e al profilo aziendale della gestione (associazione che si regge sulle regole statutarie) – la storia recente ha visto la tema essere priva dell’organo di responsabilità per tre mesi con la conseguente paralisi dell’attività operativa


- la frammentazione dei mandati dei CdA. Come possiamo pensare di garantire una offerta culturale seria, programmata e lungimirante se l’azienda cambia i propri vertici ogni due anni con la conseguente modifica delle linee di gestione, delle procedure interne, delle sensibilità artistico/istituzionali, dei progetti? Tutto questo non è funzionale alla conduzione di una macchina aziendale.

- La difficoltà finanziaria e la brevità delle prospettive certe di funzionamento di un anno, forse di 6 mesi, forse di 4 mesi? La scadenza della convenzione, il ricorso alla gara, la brevità delle prospettive certe di attività hanno impedito interventi nella gestione finanziaria che avrebbero consentito di allegerire i debiti di funzionamento nei confronti di compagnie, collaboratori…Tutto questo compromette la serenità di noi lavoratori che lavoriamo in un clima di costante incertezza e spesso non vediamo pagati a fine mese gli stipendi

Crediamo che sia necessaria una riflessione

- da parte del Comune di Orvieto che ha avviato la procedura di gara, ma che si dichiara disponibile sospenderla nel caso siano dimostrate altre legittime possibilità
- da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione che dovrà immediatamente fare scelte in ordine alle prospettive di funzionamento della TeMa.

Riteniamo che la La TeMa abbia bisogno di un CdA con un mandato forte, di lungo periodo, non con il mandato di qualche mese, di traghettare la TeMa alla gara.

Chiediamo che l’impegno del CdA riguardi principalmente l’elaborazione di un piano di sviluppo culturale a servizio del territorio che non disperda il patrimonio di professionalità della Associazione e ripristini da qui a qualche mese le regolari condizioni di gestione e garantisca la continuità del lavoro.