cronaca

Primo intervento in Umbria di telemedicina. Paziente di Orvieto trattata con assistenza remota da Foligno

giovedì 2 febbraio 2017
Primo intervento in Umbria di telemedicina. Paziente di Orvieto trattata con assistenza remota da Foligno

E’ il primo intervento in Umbria di telemedicina quello eseguito su una paziente di Orvieto. Nei giorni scorsi, presso il Presidio Ospedaliero di Orvieto il caso di ictus ischemico con trattamento trombo litico endovenoso è stato trattato con assistenza remota in telemedicina dal Presidio Ospedaliero di Foligno. La paziente, con emiparesi e difficoltà di parola, è stata soccorsa a domicilio dal 118 che, grazie ad una pronta diagnosi, ha avviato la catena diagnostico-terapeutica per garantire l’accesso alla cura tempo-dipendente così importante per questa patologia. Presso il P.O. di Orvieto la paziente è stata sottoposta ad esami di laboratorio e di diagnostica per immagini.

L'equipe del pronto soccorso, diretta dal dottor Alessio Gamboni, ha attivato il consulto neurologico. La figura del neurologo non è presente ad Orvieto h24 e spesso si ricorre a dispendiosi trasferimenti in ambulanza. La distanza per centralizzare il paziente è superiore all’ora di percorrenza e spesso serve ulteriore tempo per attivare equipaggi in reperibilità. Tutti questi passaggi limitano la possibilità di somministrare tempestivamente cure per questa malattia, poiché prevedono accesso ad altri ospedali spesso anche congestionati. Per ottimizzare l’intervento, tra gli ospedali di Orvieto e Foligno è in sperimentazione un sistema di teleconsulto neurologico che consente di coadiuvare il personale del pronto soccorso nella diagnosi e nelle scelta terapeutiche.

Proprio grazie a questo è stato possibile garantire assistenza in remoto da parte dei neurologi dell’Ospedale di Foligno. In particolare il dottor Francesco Corea, medico di turno presso il reparto di Neurologia di Foligno, diretto dal dottor Mauro Zampolini, ha potuto eseguire la procedura infusionale con farmaco trombolitico della durata di un’ora. Al termine del trattamento, la paziente è stata trattenuta per controllare eventuali complicanze tardive. Questo tipo di intervento, il primo nella regione, rientra nelle direttive emanate dal Sistema Sanitario Regionale che facilitano l’accesso alle cure per patologie tempo-dipendenti garantendo alti profili di sicurezza ed indubbi risparmi economici.