cronaca

Rep.it - Terremoto, i racconti: "Noi, sopravvissuti dell'Hotel Roma, eravamo come una famiglia"

venerdì 26 agosto 2016
Rep.it - Terremoto, i racconti: "Noi, sopravvissuti dell'Hotel Roma, eravamo come una famiglia"

Per la signora Annunziata l'hotel Roma non era un hotel. Era una casa. Ci viveva tutto l'anno. Ce l'ha un'abitazione vera, di proprietà, neanche troppo lontana da Amatrice. Ma la signora Annunziata, sarta in pensione di 92 anni, era all'Hotel Roma che aveva deciso di passare la sua vecchiaia. Una cliente fissa: dormiva al primo piano, mangiava al ristorante al piano terra, usciva e faceva lunghe passeggiate. L'hanno tirata fuori dalle macerie che ancora respirava.

Maria, invece, che viene dalla Sardegna e ogni anno prenota una camera singola per un paio di settimane ad agosto, per approfittare delle serate fresche, si è salvata con le sue gambe scendendo dal secondo piano con le scale antincendio. "Irina sto bene, ho avuto fortuna...", ha detto alla donna delle pulizie che l'ha incontrata martedì notte, subito dopo il terremoto. "Ho lasciato il bagaglio e i vestiti su, non ho un soldo...ma va beh". Maria, 70 anni, signora elegantissima che ad Amatrice faceva lunghissime passeggiate ogni giorno.

Si sono salvati in tanti, all'Hotel Roma. Non è stata la strage degli 80 turisti, come sembrava nelle prime ore. Le sue 40 camere non erano tutte piene, la notte di martedì. Irina ne è convinta. È la signora polacca che da un anno pulisce e riassetta le camere degli ospiti. Vive ad Amatrice da 21 anni, si è sposata qui. In tasca ha ancora la lista di quel martedì. "Primo piano, 8 stanze...secondo piano 4 stanze, 3 piano 4 stanze più altre 2... Quando ho staccato il turno, intorno alle tre del pomeriggio, c'erano in albergo 28 persone".

Qualcun altro è arrivato durante la serata. Gli ospiti dell'Hotel Roma erano circa una trentina. Tanti si sono salvati, sei per ora sono i morti accertati.

Perché l'Hotel Roma non è collassato subito: dopo la prima scossa, quella più forte delle 3,36, sono crollate alcune parti, ma è rimasto in piedi. Dopo poco però, per lo sciame sismico, i tre piani dell'albergo più famoso di Amatrice, quello degli spaghetti all'amatriciana speciali, delle visite di Carlo Azeglio Ciampi e di Papa Giovanni Paolo II, dei proprietari storici Aleandro e Armando Bucci, si sono schiacciati l'uno su l'altro.

Sotto c'è rimasto anche il cugino di Federica, una delle attuali proprietarie. Dopo tre ore i vigili del fuoco l'hanno trovato e portato all'ospedale dell'Aquila, dove è ancora in rianimazione. Racconta al telefono Federica: "Mio cugino viveva in una camera dell'albergo da mesi, perché stava ristrutturando la sua casa. I lavori erano appena finiti, ma ora è tutta distrutta. Noi non eravamo solo un hotel, ma anche un ristorante. Ci lavoravamo in tanti, in famiglia, e ognuno aveva un ruolo. La persona che si occupava degli ospiti è la moglie di mio cugino, quindi non so bene quanti clienti avevamo... so che c'erano gli abituali. E so anche di una coppia con i figli piccoli che aveva prenotato tutta la settimana ma proprio quella notte non c'erano in stanza perché erano andati a vedere la partita della Roma. Guardi, non posso più parlare... ho una bambina piccola in braccio, e mia madre da assistere che domani deve tornare in ospedale...".

Clienti abituali, come la coppia di anziani di Napoli che prenotava sempre nella settimana della festa degli spaghetti di Amatrice. Quest'anno avevano portato anche il figlio, la nuora e i due nipotini. Irina li ha visti uscire tutti dall'hotel, dopo la prima scossa. "Il marito stava seduto in un angoletto, con una coperta
sulle spalle. Mi ha detto soltanto: "Mia moglie è viva, senza di me morirebbe". C'era anche un ragazzo di trent'anni, che aveva prenotato per un mese per fare delle fotografie. Era in stanza con il cane. Al primo piano. Si sono salvati entrambi, con le scale antincendio.

 

Fonte: Repubblica.it

 

 

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