cronaca

Dalla città del Giubileo alla città dell’Accoglienza: cosa accadrà dopo la chiusura della Porta Santa? Un’altra occasione da non perdere

lunedì 10 novembre 2014
di G. An.
Dalla città del Giubileo alla città dell’Accoglienza: cosa accadrà dopo la chiusura della Porta Santa? Un’altra occasione da non perdere

Una porta chiusa ha un suono cupo. Lo sbattere dei chiavistelli non è il migliore prodotto acustico per simboleggiare qualcosa che continua. Già il verbo chiudere, di per se, evoca una fine e se poi ci si aggiunge quel ferro che batte sul legno non si possono certo immaginare altre prospettive. Ma non da questi suoni di devono certo trarre le conseguenze. 

Il primo simbolo del Giubileo Eucaristico ha patito il rintocco dei chiavistelli, ma nel valore simbolico del gesto di chiudere la prima Porta Santa, quella della Basilica di Santa Cristina di Bolsena, c’è - come ha spiegato il Cardinale Gerhard Ludwig Muller - una messaggio di speranza. “Questa Porta Santa - ha detto il Cardinale - deve rimanere aperta nei nostri cuori. Quella porta è Gesù stesso e seguire Lui significa seguire la Croce che ci porta alla resurrezione”.

La speranza Cristiana della Resurrezione è certamente un messaggio di pienezza religiosa, ma in questo lungo percorso giubilare Orvieto e Bolsena, e in sostanza tutto il territorio orvietano, hanno visto nascere e crescere molte prospettive legate all’attenzione verso il Miracolo del Corpus Domini. Prospettive che da qui a pochi giorni verranno disvelate nei numeri. Ed è in questo frangente di simbolica chiusura che le Istituzioni civili e religiose devono ragionare per non fare della conclusione del Giubileo Eucaristico solo una questione di numeri, ma una prospettiva di sviluppo e futuro.

Se il turismo orvietano nell’ultimo anno ha registrato un incremento di 21 punti percentuali un motivo sicuramente ci sarà. E sicuramente non sarà un’eresia sostenere che almeno una fetta consistente di quel 21% viene dal turismo religioso, dal pellegrinaggio nella Cattedrale di Orvieto dove sono custodite le reliquie del Miracolo del Corpus Domini. Il frutto di una promozione legata ai canali religiosi e del pellegrinaggio. 

La città del Giubileo, la città del Corpus Domini e stata, sicuramente, in questo percorso giubilare la città dell’Accoglienza. La città che ha accolto quanti hanno voluto percorrere le vie di Pietro da Praga, le vie del Miracolo del Corpus Domini e conoscere a fondo il luogo cristiano che custodisce il simbolo del miracolo Eucaristico. La forza di un turismo religioso che non deve restare un ricordo.

E’ questo il momento per iniziare ad elaborare e lanciare, prima che si chiuda il Giubileo, un’idea, un progetto vero di come continuare a intercettare il turismo religioso. A non chiudere le porte ai pellegrini, ma lavorare perché il simbolo del Giubileo, il simbolo della città del Corpus Domini non resti solo un piacevole ricordo.

Ed è in questo contesto che si devono inserire le progettualità sulle Antiche Vie dei Pellegrini. La Via Francigena, soprattutto la Via Romea Germanica, devono diventare il simbolo per fare di Orvieto la città dell’Accoglienza e il punto di arrivo dei pellegrini in cammino sulle grandi vie di pellegrinaggio. Del resto il Cammino di Santiago di Compostela insegna.

D’altra parte il primo appuntamento religioso dopo il Giubileo sarà quello del Natale. L’idea lanciata dall’assessorato alla cultura del Comune di Orvieto è stata proprio quella di unire le molteplici iniziative natalizie in una prospettiva che sia quella di Orvieto città dell’Accoglienza.

I buoni propositi e soprattutto i progetti ci sono. Magari sulla stessa falsariga del progetto Etruschi si potrebbe ragionare ad una condivisione e collaborazione con i comuni dell’area umbra, toscana e laziale. L’importante è non attendere troppo, non aspettare che l’attenzione sul Giubileo si spenga, non rischiare di perdere un’occasione di sviluppo che in questo momento è a reale portata di mano.

Bolsena manda in archivio il giubileo eucaristico straordinario

VIDEO ORVIETOTV - Il Cardinale Muller chiude la Porta Santa a Bolsena

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