cronaca

All'Oratorio arrivano i carabinieri, le grida dei bambini disturbano i vicini

lunedì 14 luglio 2014
di G. An.
All'Oratorio arrivano i carabinieri, le grida dei bambini disturbano i vicini

Sarà l’estate che non arriva mai, saranno i malumori di stagione, saranno le insopportabilità croniche, sarà che “non va bene mai niente”, alla fine anche i bambini che giocano all’oratorio parrocchiale diventano un problema per la quiete pubblica. Nella Orvieto impegnata a giudicare gli assessori comunali ancor prima che possano dimostrare il loro valore, dell’eterna guerra del Pd che litiga anche quando vince e del sole che sembra non arrivare mai, dopo il “silenzio del tifoso” si materializza anche la seconda polemica estiva: “L’oratorio troppo rumoroso”.

All’oratorio cittadino San Filippo Neri sono addirittura arrivati Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani chiamati dai vicini che non sopportavano le grida dei bambini e la musica delle animazioni. In un primo momento si pensava che il problema fosse legato al Torneo di Calcio a 5 dei Quartieri che si teneva nelle ore serali, ma invece si è scoperto “strada facendo” che la musica e la gioia dei ragazzi era l’elemento di fastidio. Una cosa abbastanza singolare visto che, di solito, attività come quelle dell’oratorio che coinvolgono centinaia di ragazzi dovrebbero essere apprezzate e, in qualche caso, anche sopportate. Ma sembra che questo non sia il caso orvietano, considerando che la polemica sul “L’oratorio troppo rumnoroso” si è protratta per diversi giorni.

Probabilmente la risposta migliore a quanto successo è il post di Matteo Papini uno dei ragazzi che anima l’oratorio cittadino e organizza, insieme ad altri giovani, le attività della struttura diocesana di cui Don Danilo Innocenzi è responsabile.

“Per quanto riguarda i “disordini”, se così si possono definire, dei giorni scorsi, questi sono nati dalle lamentele dei vicini durante lo svolgimento della seconda edizione del Torneo cittadino dei Quartieri, che i nostri ragazzi hanno organizzato completamente da soli e portato a termine, e sono proseguite per tutto il Grest - scrive Matteo Papini -. Ora capisco che una partita giocata alle 21.45 possa dare fastidio (anzi no, considerando che fino a mezzanotte si potrebbe ancora giocare), anche se comunque ci siamo sempre impegnati a moderare il volume sia per la musica che per le telecronache, ma non riesco a concepire il disturbo che una partita alle 18.30 possa aver causato alla quiete della zona!”.

Senza mezzi termini Papini scrive: “Ma l’apice della ridicolaggine è stato raggiunto durante il Gruppo Ragazzi Estivo, che da due anni si occupa del divertimento di circa un centinaio (si, avete capito bene!) di bambini al giorno. Sentirsi dire che le urla dei bambini sono fastidiose de incessanti e che quella mezz’ora di musica al giorno utilizzata per fare i balli di gruppo è assordante, tanto da giustificare l’intervento delle Forze dell’ordine (Carabinieri e Polizia municipale nello stesso giorno, non male), è da considerarsi come una nostra sconfitta nei confronti della nostra comunità”.

“Significa che il il nostro operato - commenta Matteo Papini -, soprattutto quello di Don Danilo, non viene minamaente considerato, non viene considerato tutto il lavoro che facciamo durante l’anno con i ragazzi e quello estivo con i più piccoli. Ci lamentiamo tanto di vivere in una città che non offre possibilità ai nostri ragazzi, ma quando un sacerdote ne da la possibilità, si fa di tutto per bloccare qualsiasi attività. Ecco, fatte queste considerazioni, ricordo a tutti coloro che non lo sapessero, che l’Oratorio San Filippo Neri è composto da un gruppo ragazzi e ragazze che vanno dai 28 ai 9 anni, che di media durante il Torneo dei Quartieri ha ospitato oltre un centinaio di ragazzi al giorno, che di media durante il Grest dava la possibilità a cento bambini di trascorre gratuitamente una mattinata di divertimento insieme ai nostri animatori, e che bisognerebbe solo che elogiare Don Danilo e Suor Donata per il magnifico lavoro che stanno facendo per la città”.

“Noi - conclude Matteo Papini - continuiamo sulla nostra strada, sperando che con il tempo la gente capisca quanto di buono si faccia in quel posto”. Ed è proprio questo lo spirito con cui si deve andare avanti.


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