cronaca

Mafia e massoneria: accordo per ritardare i processi. Otto arresti tra cui l'orvietano Rodolfo Grancini

martedì 17 giugno 2008
Otto gli arresti eccellenti eseguiti dai carabinieri di Trapani e di Agrigento la notte scorsa a conclusione di un'indagine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, relativa a tentativi di rallentare procedimenti a carico di mafiosi corrompendo apparati giudiziari con la mediazione di massoni. Tra gli arrestati l'orvietano Rodolfo Grancini, ex esponente del circolo orvietano di Dell'Utri, presentato dalle cronache nazionali odierne come “faccendiere” dal ruolo chiave tra senatori, deputati e altri importanti personaggi. L'ordine di custodia cautelare è stato notificato anche a un impiegato della Cassazione originario di Ficulle, Guido Peparaio, che fa parte della cancelleria della seconda sezione penale della Corte. Secondo l'accusa, Grancini, avvalendosi di persone prezzolate all'interno della Cassazione, sarebbe riuscito ad acquisire sistematicamente notizie riservate sullo stato dei procedimenti e a pilotare, per conto dei suoi “clienti”, la trattazione dei ricorsi proposti alla Corte. L'operazione, per la quale sono in corso decine di perquisizioni, è stata denominata "Hiram" e ha preso il via nel 2006, in seguito ad accertamenti svolti sulle famiglie mafiose di Mazara del Vallo e Castelvetrano, in provincia di Trapani. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Palermo, Roberto Conti, su richiesta del procuratore Francesco Messineo, dell'aggiunto Roberto Scarpinato e del sostituto della Dda, Paolo Guido, Che coordinano le indagini. Tra i capi d'imputazione concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari, peculato, accesso abusivo in sistemi informatici giudiziari e rivelazione di segreti d'ufficio. Determinanti, nell'indagine, sono state le intercettazioni. Il legame che univa gli indagati fra di loro, secondo quanto si è appreso era collegato all'appartenenza massonica. Uno degli arrestati, Michele Accomando, imprenditore di Mazara del Vallo (Trapani), già arrestato nel 2007 con l'accusa di associazione mafiosa, appartiene alla loggia "Gran Serenissima" della massoneria trapanese. In carcere anche un funzionario del ministero delle Finanze in servizio ad Agrigento, Calogero Licata, un imprenditore agrigentino, Nicola Sorrentino, un ginecologo palermitano, Renato De Gregorio, che sarebbe stato favorito con il ritardo nella trattazione della sua causa in Cassazione con la quale rischiava che passasse in giudicato una sentenza di condanna. Agli arresti anche una donna agente di polizia, Francesca Surdo, segretaria del direttore del Servizio centrale operativo della polizia di Stato.

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