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"Rigenerare territori, ripopolare comunità". Due giornate di studio e confronto a Villa Paolina

mercoledì 29 ottobre 2025

Giovedì 30 e venerdì 31 ottobre si tiene a Villa Paolina, Porano, il convegno "Rigenerare territori, ripopolare comunità. L’agroecologia e il neoruralismo come leve di sviluppo per le Aree interne di Umbria e Lazio". Queste giornate di studio e confronto hanno un titolo importante. Accostare rigenerazioni territoriali e trend demografici di comunità significa aver chiare le valenze politiche dell’ecologia e l’importanza di riconoscere e preservare le matrici naturali e i contesti sociali di ogni processo economico.

 

Verso le necessarie transizioni dai modelli del sistema globale del cibo proprio dell’agroindustria ai modelli, invece, costruiti sui principii dell’ecoterritorialismo e del bioregionalismo, che ruolo giocano l’agroecologia e il neoruralismo? Cioè, l’agroecologia, che colloca i sistemi agricoli e di produzione-consumo di cibo all’interno degli ecosistemi locali e della complessità dei territori agrari e forestali, può essere una leva per la transizione?

E può esserlo il neoruralismo, cioè l’insieme di visioni del mondo, stili di comportamento, pratiche sociali e condotte economiche, combinabili tra loro, messe in atto da persone, per lo più giovani ma non solo, che danno vita ad un controesodo dalla città alla campagna e/o che resistono localmente all’attrazione esercitata dalle collocazioni professionali del terziario urbanizzato?

Da qualche anno, CNR-IRET, attraverso l’esecuzione di progetti di ricerca e iniziative di Terza missione, ha svolto ripetuti fieldwork nell’Etruria Mediorientale, cioè nell’areale geografico oggi a scavalco dei confini amministrativi delle tre Regioni Lazio, Toscana, Umbria.

La perimetrazione della bioregione è stata individuata sulla base della continuità geomorfologica caratterizzata dal vulcanesimo vulsino e dalla complessità idrogeomorfologica (Lago di Bolsena, Fiume Paglia, Monte Peglia); del paesaggio rurale di prorompente compenetrazione tra matrici agrarie e forestali; della continuità storica di insediamento interetnico; della cultura materiale di saperi e “saper fare” co-evoluti con le peculiarità del territorio.

In questo areale ci sono varie Alternative Food Network (AFN). Hanno diversi livelli di concretezza, di consapevolezza e di potenzialità. Ma, in generale, tramano il territorio di nuovi insediamenti frutto di decisioni esistenziali e, al tempo stesso, di tenaci resilienze; di innovazioni colturali prodotte in virtù di capacità tecniche, ma anche di recupero dei “saper fare” tradizionali; di condizionamenti economici verso l’agricoltura convenzionale e/o di agroecologici approcci verso le produzioni naturali oppure in biologico certificato; di nuovi mercati locali che cercano di superare lo iato tra produttori e consumatori.

Nelle due giornate di confronto tra esperti, politici, operatori vogliamo percorrere e costruire itinerari teorici e pratici di un approccio “maturo” allo sviluppo territoriale che dovrebbe, in primo luogo, saper riconoscere il mosaico sociale delle Alternative Food Network e individuare le opportune forme di supporto.  Il convegno nasce come Regional Dissemination Event del progetto Agroforestry Business Model Innovation Network (AF4EU) finanziato dal Programma Horizon (https://af4eu.eu/)

CNR-IRET

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