Tari, Osservatorio Rifiuti Orvieto: "Alcune riflessioni a freddo"

Lo scorso settembre è stato un mese abbastanza caldo, e non per via del prolungarsi dell’estate, ma per l’arrivo, inevitabile, delle bollette della TARI. Dopo aver assistito ad una numerosa serie di commenti, botta e risposta da varie parti politiche e svariate opinioni in generale forse talvolta più istintive che riflessive, abbiamo pensato di poter dare un nostro contributo di pensiero per analizzare una serie di aspetti che non possono essere approfonditi senza prima avere alcuni dati alla mano.
Vediamo alcuni motivi reali che hanno comportato gli aumenti in bolletta e cerchiamo di capirci qualcosa in più:
1) il costo del servizio: l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) periodicamente stabilisce di quanto deve essere l'aumento, delle remunerazioni dei Gestori del servizio, e degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti. Nel 2024 il costo effettivo del servizio per Orvieto è stato 5,047 milioni, nel 2025 è stabilito in 5,264 milioni e quindi 217.000 € in più che noi utenti paghiamo in questa bolletta. Tutti a turno ci siamo scagliati contro questo sistema di calcolo automatico, che fa lavorare i Gestori in piena tranquillità, perché il rischio d'impresa glielo coprono gli utenti. Ora è bene ricordare che ARERA non innalza prezzi e tariffe a suo piacimento, ma come tutte le Autorità è sottomessa a Governo e Parlamento, che autorizzano l'aumento dei carichi.
2) il bonus sociale rifiuti: da quest'anno il Governo/ARERA, (Decreto Legge n°124/2019(art 57 bis) attuato dal DPCM 21 gennaio 2025, n°24 e reso operativo dalla delibera ARERA 355/2025) ha introdotto il sollievo sulla tassa rifiuti per i meno abbienti. Di conseguenza la bolletta è costata per ogni utente 6 euro in più (si evince sulla bolletta medesima alla voce UR3). Questa novità apparentemente positiva in realtà rappresenta una anomalia, perché il Governo ha introdotto il “welfare finanziato dalla bolletta”, invece che dalla fiscalità generale. Ovvero tutto quello che riguarda i rifiuti deve uscire dalla tassa rifiuti, un ulteriore balzello secco, uguale per tutti gli utenti senza distinzione; una colletta forzata. Con questa misura che ci carica di un ulteriore costo da sostenere, a nostro parere ad Orvieto ci saranno (quando ci saranno) delle ricadute positive veramente misere: noi stimiamo che questa misura porterà ulteriori 65/70.000€ nelle casse dell'Erario con una ipotetica redistribuzione di circa la metà a beneficio dei residenti se consideriamo i beneficiari di altri bonus; di cui una parte sarà trattenuta dal Comune a sconto delle morosità pregresse. Proviamo a spiegarci meglio: secondo il nostro ragionamento lo Stato ci toglie altri 65/70.000euro e ne restituisce ai beneficiari circa la metà, di cui una buona parte resta al Comune per morosità. Il resto? Va alla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) di ARERA, alla faccia della competenza territoriale di Comuni, ATO, Regioni in materia di servizi e tariffe: la plusvalenza Orvietana andrà a ricoprire morosità di altri territori. Circola poi voce, da più parti confermata secondo la quale l’INPS non è in grado di fornire in tempo la lista dei beneficiari; quindi per ora “la solidarietassa” se la incamera ARERA.
3) l'aumento dell'IVA dal 10 al 22% dei rifiuti conferiti in discarica. È un’altra voce di aumento “che incombe” per il prossimo anno e quindi non ancora conteggiata. È una misura che, camuffata secondo noi da stimolo al riciclo, peserà su quanto paga il Comune per lo smaltimento in discarica e di conseguenza peserà sulle tasche degli Orvietani per circa 48.000euro (nostra stima).
Ci sembrano nuove imposte a favore dello Stato, e nuovi costi generali da sostenere, per tutta una filiera che in molti settori del riciclo è già in estrema difficoltà. Vogliamo concludere con una ulteriore riflessione sull’impiego dei fondi dell’aggio ambientale. Nelle ultime settimane è stato spesso sostenuto da molti che si potrebbero utilizzare quei soldi per abbassare direttamente la bolletta ai cittadini; un’azione eticamente impeccabile ed anche di effetto, ma spalmare una cifra di 5-600mila euro su all’incirca 13mila utenze significherebbe risparmiare poco più di 40euro a persona.
Un risparmio netto che non cambierebbe di molto lo status quo. È meglio di niente per carità, e per molti cittadini 40/45 euro possono fare la differenza e per questo la proposta merita massimo rispetto; ma oggettivamente, il problema delle tariffe alte non deriva dall’utilizzo inopportuno dei fondi dell’aggio ambientale. Ciò non giustifica ovviamente il fatto che si potrebbero utilizzare per il vero fine previsto per legge (D.Lgs. 152/2006).
Invece ci piacerebbe molto che quei 600mila euro venissero re-immessi sotto forma di azioni che incentivano le buone pratiche degli utenti come quelle che abbiamo proposto mesi fa all'Amministrazione Comunale. Parlare di poche decine di migliaia di euro a fronte dei 5,2 milioni del costo della TARI può sembrare poca cosa, ma è un segno di un cambiamento di direzione, fatto di piccoli e grandi passi, di un investimento-restituzione a una cittadinanza che deve quotidianamente difendersi da tutto, talvolta, ahinoi, anche dalla poca chiarezza delle norme concepite dalle Istituzioni.
Osservatorio Rifiuti Orvieto

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.