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"Lago di Bolsena sei un essere speciale, avremo cura di te"

mercoledì 24 settembre 2025

I canneti a Cannuccia di palude: come sono (sopra) e come erano (sotto)

Il Lago di Bolsena, pur essendo l’unico lago del Lazio a non essere istituito come Parco o Riserva Naturale, è un sito della Rete Natura 2000 protetto dalla Direttiva Habitat e dalla Direttiva Uccelli e rappresenta una risorsa ambientale e sociale di valore straordinario. Il suo equilibrio ecologico è oggi però fortemente a rischio: terminata la stagione turistica, è il momento di fare il punto sul suo stato di salute.

Per quanto riguarda la balneabilità, grazie al completo ripristino del sistema fognario circumlacuale, terminato nel 2022, possiamo constatare un netto miglioramento della situazione, undici anni dopo la petizione “Salvalago” promossa dalla nostra Associazione, insieme ad altre realtà associative e di cittadinanza attiva: i dati forniti da ARPA Lazio e dalla Goletta dei Laghi di Legambiente confermano acque eccellenti o buone e, nel 2025, solo un punto su i sei monitorati da Legambiente è risultato inquinato. Il bagno, insomma, possiamo farlo con discreta tranquillità. Restano tuttavia scarichi abusivi sui quali è necessario intervenire al più presto, non è più ammissibile tollerarli, anche per i motivi di seguito esposti.

La nostra Associazione, da oltre vent’anni, con l’ausilio di una sonda multiparametrica professionale e la collaborazione dell’Istituto di Ricerca sulle Acque, CNR IRSA sede di Verbania che effettua le analisi di laboratorio, monitora l’andamento dei principali parametri fisici e chimici delle acque, utili a determinare il livello trofico del lago che, a sua volta, concorre a definire il suo “stato globale di salute”.

Gli indicatori rilevanti per determinare lo stato trofico sono: il Fosforo totale (TP), l’Ossigeno disciolto negli strati profondi (ipolimnio), la Trasparenza delle acque. Dal 2004 al 2025 la concentrazione di fosforo è passata da circa 8 μg/l (livello naturale anni ’60-’70) a quasi 23 μg/l. L’ultimo dato (primavera 2025) mostra un “salto” inatteso verso l’alto, segno di un peggioramento accelerato. L’eccesso di fosforo stimola la crescita di alghe e batteri, riducendo la qualità ecologica del lago.

Dal 2004 al 2024 la concentrazione di ossigeno nello strato profondo è costantemente diminuita, fino a scendere sotto il 40% della saturazione. Negli anni ’70 superava l’80%. Alla fine del 2024 si è registrata una totale assenza di ossigeno, su 14 metri di fondo. La carenza di ossigeno innesca processi di rilascio di fosforo dai sedimenti e produzione di sostanze tossiche (metano, ammoniaca, solfuri), aggravando l’eutrofizzazione.


Grafico 1 – Fosforo totale                                      



Grafico 2 – Ossigeno disciolto

Dai nostri monitoraggi emerge quindi una chiara tendenza a un peggioramento ecologico, determinato dall’aumento del fosforo totale e dalla diminuzione dell’ossigeno disciolto, mentre la trasparenza media rimane pressoché invariata. Il livello trofico del lago è oggi classificabile come “sufficiente” mentre 20 anni fa era “elevato”. Le cause principali sono imputabili al cattivo funzionamento delle pompe dell’anello fognario nel periodo 2007-2021, con continui sversamenti di liquami, all’utilizzo di fertilizzanti nelle aree agricole presenti nell’intorno del lago, all’indebolimento dei meccanismi naturali di autodepurazione, tracui

la scomparsa dei canneti a Cannuccia di palude che svolgevano un ruolo di “filtro naturale” e al mancato “intrappolamento” del fosforo nei sedimenti del fondo lago. Ciò avviene solo quando anche le acque a fondo lago sono ossigenate, grazie al loro rimescolamento promosso sia dalle basse temperature sia dai venti invernali, forti e gelidi. A causa del cambiamento climatico, questo rimescolamento è sempre meno efficace. Per cercare di invertire questo implacabile degrado servono decisioni tempestive, coraggiose e interventi integrati: di seguito quelli ritenuti prioritari dalla nostra Associazione.

· Completamento degli interventi sulle reti fognarie: è urgente completare la raccolta delle acque reflue lungo il litorale ovest, integrando il tratto mancante del collettore. Parallelamente, occorre intensificare le operazioni di controllo per eliminare gli scarichi abusivi.

· Sostegno alla politica del Biodistretto Lago di Bolsena: la sua istituzione rappresenta un’opportunità per ridurre l’apporto di nutrienti dall’agricoltura. Tuttavia, il successo di questa iniziativa dipende anche dalla volontà politica di sostenerla e dalla capacità della “governance” del Biodistretto stesso di supportare le aziende affinché implementino pratiche agricole sostenibili, che prevedano la transizione al biologico con un ridotto utilizzo di fertilizzanti.

· Rafforzamento del coordinamento tra Comuni, Enti tecnici regionali e nazionali (Autorità di Bacino) ed Associazioni che agiscono sul lago: garantire azioni efficaci ed efficienti in relazione al suo stato ecologico ed alla gestione idraulica del bacino, anche in riferimento a quanto previsto dalle Misure di Conservazione vigenti (DGR Regione Lazio 162/2016).

· Realizzazione di interventi mirati al ripristino della fascia ripariale: il pessimo stato di conservazione in cui si trovano il canneto a Cannuccia di palude e la fascia ripariale arborea ed arbustiva che svolgevano un ruolo essenziale quale “fascia tampone e di fitodepurazione” rende necessario prevedere interventi urgenti, a partire dalla elaborazione di un “Piano di Utilizzo degli Arenili unico”, che non preveda altre occupazioni di suolo e si ponga prioritariamente l’obiettivo del ripristino della fascia ripariale.

Il futuro del Lago di Bolsena dipende dalla capacità di unire interventi tecnici, decisioni politiche tempestive e partecipazione attiva dei cittadini. Solo con un approccio integrato sarà possibile salvaguardare questo ecosistema unico, a beneficio della natura, del turismo sostenibile e delle comunità locali.

Per questo motivo riteniamo fondamentale organizzare dal basso entro il 2026, a partire dai Comuni lacustri, una “Conferenza sugli Stati generali del Lago”, con istituzioni, università, enti e cittadini per assumere impegni concreti per la tutela ed il ripristino del lago, anche attingendo ai fondi previsti dalla nuova Nature Restoration Law. Abbiamo in questi giorni inviato, per Pec, alle amministrazioni comunali ed ai vari Enti preposti alla gestione/tutela del lago, il Report completo sulla sua situazione ecologica, comprensivo delle azioni proposte: noi ci siamo e mettiamo volentieri a disposizione le nostre competenze.

Georg Wallner ed Enrico Calvario – Associazione Lago di Bolsena OdV 

 

 

 

 

 

 

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