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Comitato Orvietano Difesa Alberi: "Quello che chiediamo da subito e in concreto al Comune di Orvieto"

mercoledì 16 luglio 2025

Una premessa. La foto che vedete è quella di una delle querce piantate a Sferracavallo ad inizio primavera, nell'area verde accanto al ponte. Sono tutte stecchite, tranne una che è più in prossimità della strada e ha beneficiato della saltuaria annaffiatura di un privato. Queste piante sono state acquistate con i nostri soldi e, come moltissime altre che ci sono state segnalate - plausibilmente la maggior parte tra quelle messe a dimora negli ultimi anni - sono morte per grave incuria. Qualunque ragionamento sullo stato del verde pubblico a Orvieto deve pertanto prendere avvio da qui, da questa triste realtà e, dunque, dall'imprescindibile esigenza di risettare le priorità e dare un senso agli interventi che si vanno ad effettuare, impiegando com'è ovvio risorse pubbliche.  

Ciò detto, nell'ultimo mese abbiamo incontrato due volte l'assessore all'Ambiente Andrea Sacripanti, che ringraziamo per la disponibilità accordata. Abbiamo da lui appreso che recentemente la giunta ha stanziato 170.000 euro per la riqualificazione dell'Anello della Rupe e ulteriori 70.000 euro per la messa a dimora di piante nel centro storico in chiave di ripristino dopo gli abbattimenti recenti (quelli del mancato nulla osta della Soprintendenza, come forse ricorderete). Abbiamo pertanto chiesto all'assessore all'Ambiente di incontrare con noi presso l'Anello della Rupe il dottor Kyvan Aghamehdi, giovane agronomo di Assisi che vanta cultura, esperienza e passione nella salvaguardia del patrimonio verde.

Fatto in compagnia di un tecnico è stato un tragitto breve ma istruttivo, che ha evidenziato ancora una volta la negligenza (unita non di rado all'incompetenza) che caratterizza la gestione del verde comunale. Un patrimonio di enorme importanza (non ci stancheremo mai di dirlo) su cui purtroppo a Orvieto si è investito troppo poco e soprattutto si è investito male. Se ora sono dunque a disposizione fondi "straordinari", chiediamo all'assessore all'Ambiente Andrea Sacripanti e al responsabile del Settore Manutenzione, l'architetto Rocco Olivadese che

1) ci si affidi a profili adeguati alle circostanze, nel rispetto oltretutto del preciso obbligo di rotazione degli incarichi che discende dal Regolamento comunale, e che in particolare l'importante progetto di riqualificazione dell'Anello preveda la collaborazione tra almeno due studi tecnici;

2) gli incarichi in generale prevedano l'assunzione specifica dell'onere di vigilare sull'attecchimento delle essenze, ovviamente da scegliere con cognizione di causa rispetto all'habitat in cui vanno inserite, cosa non scontata (pensate che lungo un tratto dell'Anello nel recente passato sono state messe a dimora piante da frutto, certamente tra quelle che piu' necessitano di irrigazione in un'area dove l'approvvigionamento idrico non è semplice); 

3) nel progetto di riqualificazione dell'Anello si dia precedenza assoluta alla cura del verde, non disperdendo risorse in costosi arredi urbani... all'effetto scenico, in altri termini, vorremmo che fosse preferita la giusta valorizzazione e la messa inicurezza dell'esistente; 

4) i 70.000 euro inizialmente stanziati per l'opera di ripristino nel centro storico possano essere destinati a ripopolare almeno in parte anche alcune aree di Orvieto Scalo, Sferracavallo e Ciconia dove agli abbattimenti non hanno fatto seguito nuove messe a dimora, ovvero si sono tradotte nella beffa con cui abbiamo aperto questo articolo.

Siamo fiduciosi che la disponibilità manifestata dall'assessore Sacripanti durante gli scambi avuti si traduca nel recepimento di queste ragionevoli istanze e che si possa avviare concretamente un nuovo corso. Ricordiamo infine che non ci è mai stato esteso il bilancio arboreo che il sindaco Roberta Tardani avrebbe dovuto pubblicare per legge più di un anno fa.

Se affidato ad un esperto si tradurrebbe in uno strumento utilissimo proprio nell'ottica di monitorare in tempo reale e salvaguardare tutto il patrimonio verde del territorio orvietano. Chiediamo, quindi, ancora una volta che venga doverosamente e senza ulteriori indugi avviata la sua stesura. Nel rispetto - lo ribadiamo - delle normative vigenti.

Comitato Orvietano Difesa Alberi 

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