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Abbattimento cinghiali nella Riserva Naturale di Monte Rufeno, Amici della Terra: "Urge revisione delle decisioni"

giovedì 29 febbraio 2024

Gli interventi di controllo ed eradicazione della peste suina nella specie cinghiale sono oggetto della lettera inviata dalla presidente degli Amici della Terra, Monica Tommasi, al sindaco di Acquapendente e al presidente della Regione Lazio, oltre che ad Ispra e Atc Vt1.

"Il Comune di Acquapendente, con una prima ordinanza n. 17 del 6/2/2024 ed un’altra n. 25 del 29.2.2024 - scrive Tommasi - ha disposto il divieto di circolazione veicolare e pedonale in alcune aree della Riserva Naturale di Monte Rufeno, in cui si svolgeranno le attività di abbattimento dei cinghiali attraverso la forma di “girata”. 

Tale disposizione deriva dalle indicazioni contenute nel 'Piano regionale interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Peste Suina Africana nella specie cinghiale (Priu)', approvato con DGR della Regione Lazio n. 650/2022 ed ulteriori atti conseguenti. 

Pur riconoscendo la delicatezza della materia dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, riteniamo che tale modalità di contenimento, che viene attuata in deroga delle vigenti norme di funzionamento dell’area protetta e delle misure di conservazione dei siti della Rete Natura 2000, sia da evitare per le inevitabili azioni di disturbo all’interno dell’area protetta. 

Ci pare di capire che tali ordinanze potranno essere replicate nei prossimi mesi, amplificando il disagio per le comunità faunistiche dell’area protetta, nonché per i frequentatori dell’area cui sarà interdetta la fruizione. 

Siano a conoscenza di sistemi meno invasivi adottati in altre aree protette, come il ricorso ad appositi recinti di cattura o mediante abbattimento da posto fisso, come pure incrementando il prelievo fuori dell’area protetta, che avrebbero potuto contemperare in modo più efficace le varie esigenze sopra rappresentate. 

Per ultimo sottolineiamo il carattere episodico di tali attività che, se non inserite organicamente in un corretto piano di gestione e di raccordo anche con i territori limitrofi, come indicato anche da Ispra, rischiano di perdere di ogni efficacia. Chiediamo pertanto una tempestiva riflessione su quanto sopra evidenziato, rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti".