ambiente

Inaugurato l'Apiario Didattico di Montecchio. "È nelle piccole realtà che avvengono grandi cose"

martedì 7 giugno 2022
di Davide Pompei

Osservare da vicino, e in tutta sicurezza, le api ed effettuare le operazioni che abitualmente compie l'apicoltore nell'esercizio del suo lavoro, attraverso arnie e telai. Da oggi è possibile a Montecchio, uno de "I Borghi più belli d'Italia", grazie all'Apiario Didattico della Scuola Secondaria di Primo Grado "Michelangelo Buonarroti", appartenente all'Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio, inaugurato martedì 7 giugno, prima con un incontro nella Sala Consiliare del Comune e poi direttamente sul campo.

Un momento simbolico inserito all'interno del progetto scolastico "Noi amici delle api", passato per gli incontri con l'esperto Mirko Pacioni e documentato anche dal video "Il volo del miele nella storia" realizzato dai circa venti allievi delle classi I, II e III M che, guidati dalle professoresse Sonia Bellicioni, Alisia Morelli e Ilaria Patassini, hanno approfondito temi come l'intelligenza biologica che governa questi virtuosi insetti, la cooperazione finalizzata alla produzione del miele in cui ogni elemento è parte integrante di un sistema complesso e, in generale, la trasmissione di una coscienza ecologica.

"Da qualche anno a questa parte – ha ricordato Federico Gori, sindaco di Montecchio – siamo diventati Comune Amico delle Api dando conto della volontà espressa da parte della nostra comunità di essere un tassello nella direzione della tutela dell'ambiente. Questa adesione, come ente locale, significa eliminare pesticidi e diserbanti in agricoltura. Ma siamo anche voluti andare oltre, immaginando qualcosa che fosse integrato con le nuove generazioni.

Insieme alla Scuola, alla Comunanza Agraria, ai Carabinieri Forestali e all'Associazione Acqua e grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto siamo riusciti così a mettere a dimora un Apiario Didattico su un terreno, immerso tra gli ulivi, che sembra ottimo per la prolificazione delle api. Sei, ad oggi, le famiglie di api che hanno trovato ospitalità nelle casette di legno colorate. Una risposta piccola, forse, ma importante a un mondo in pericolo.

In alcune aree della Cina, infatti, non esistono più le api e l'impollinazione va fatta manualmente. Un presagio funesto che attende anche noi, se non ci decidiamo ad invertire la rotta, facendo qualcosa di concreto. In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha ricordato che siamo in ritardo. Gli eventi geo-politici e la guerra in corso hanno certamente rallentato i programmi per la tutela ambientale.

Non abbiamo l'ambizione di essere un esempio mondiale, ma come Comune e come comunità andiamo orgogliosi di questa storia che vuole partire dal basso e andare oltre". Già in programma, infatti, per domenica 26 giugno una giornata dedicata all'ambiente che troverà nell'Apiario Didattico il suo fulcro. "Si tratta di un'idea originale – ha spiegato Isabella Olimpieri, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio – che, sin dall'inizio, non poteva non essere accolta.

Da anni come Scuola partecipiamo ai bandi della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto per fornire ai ragazzi un apprendimento informale che dia loro la possibilità di sperimentare per comprendere, come in questo caso, quanta manutenzione e cura ci sia intorno ad un apiario. Vedere sul campo i processi anziché apprenderli dai libri di testo consente di conoscere e quindi tutelare meglio l'ambiente. Importante anche la collaborazione tra realtà che ha consentito di fare una piccola impresa".

"I ringraziamenti – ha aggiunto Maria Luisa Salvadori, membro del Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto – vanno condivisi con tutti coloro che sono stati parte attiva di questo progetto. La soddisfazione è quella di vedere un gruppo di persone autentiche, giovani non solo anagraficamente e desiderose di mettere in cantiere esperienze importanti. Questo progetto finanziato è rientrato tra quelli presentati dalle scuole.

Il CdA della Fondazione CRO ha accolto la proposta avanzata dal presidente, Libero Mario Mari, che, da docente universitario, ha espresso la volontà di sostenere le scuole, in un momento di oggettiva difficoltà, dando aiuto anche a chi aiuta le api, prezioso 'strumento' di misurazione della salute dell'ambiente. Questa esperienza rientra in una storia importante della pedagogia italiana. È giusto essere consapevoli che fa parte di un modo di fare scuola non scontato.

È nelle piccole realtà, non solo geografiche, che avvengono grandi cose. L'immagine dell'ape, poi, è anche il simbolo della Fondazione CRO. Un'ape che è emblema di operosità e generosità, virtù necessarie per cambiare le cose che ci circondano. Costa fatica, certo, ma a volte è necessario". E anche per questo il progetto è destinato a non fermarsi. Si sta, infatti, già lavorando ad un intervento di Land Art che, con il linguaggio della provocazione artistica, accenda ulteriormente l'attenzione sulla biodiversità.