Nella Tuscia come in Provenza, tra abbazie e campi di lavanda il fine settimana profuma

Campi fioriti e curati come giardini dalle aziende produttrici. Profumate distese di lilla che, dalla metà di giugno alla fine di agosto, virano al viola più intenso e tanto ricordano il Sud della Francia. Non è necessario spingersi fino alla Provenza per sentire l'aria saturarsi dell'odore antico della lavanda. La coltivazione e le attività legate alla Lavandula Officinalis e al Lavandino Grosso sono radicate, infatti, anche a Tuscania, nel cuore della Maremma Laziale, dove da venerdì 2 a domenica 4 luglio si tiene anche la decima Festa della Lavanda.
Invita a scoprirlo la guida turistica e ambientale escursionistica Aigae, con polizza assicurativa professionale RC attiva, Anna Rita Properzi che, nel weekend con piccola appendice, propone non solo passeggiate ma vere esperienze sensoriali. Si inizia venerdì 25 giugno con un itinerario che muove dall'Abbazia di San Giusto, dove nel 1146 si stabilirono i monaci cistercensi provenienti proprio dalla Francia, fino ai rigogliosi campi di Lavandula Angustifolia Mill dell’Azienda Agricola "Lavanda della Tuscia" di Lucia Gubbiotti.
Doppio l'appuntamento – dalle 9.30 alle 12.30 la mattina e dalle 16.30 alle 19.30 il pomeriggio – con ritrovo al parcheggio di Piazzale Bersagliere – Viale Fabio Filzi, proprio sotto le mura della città. I posti sono limitati nel rispetto del distanziamento e delle norme anti Covid. La quota individuale è di 15 euro ed è opportuno indossare un abbigliamento comodo, scarpe chiuse e abiti leggeri, oltre a dotarsi di mascherina e gel sanificante.
"La presenza di sorgenti – suggerisce la guida – ha sicuramente incoraggiato gli insediamenti fin dall’epoca etrusca, romana e medievale. La prima notizia certa di una comunità monastica di San Giusto è della fine del X secolo, quando un gruppo di monaci, seguendo la Regola di San Benedetto da Norcia, fondarono il primo monastero che si affaccia sulla Valle del Fiume Marta. Anche oggi che l'abbazia è un'azienda agricola biologica eco-compatibile offre la stessa suggestione".
Si torna bambini, sabato 26 giugno alle 17, di fronte alla Casa sull'Albero dell'Agriturismo "La Piantata" di Arlena di Castro da raggiungere dopo un percorso di circa tre chilometri punteggiati di ulivi secolari, orti di piante officinali aromatiche e alberi da frutto antichi. Dalla casa padronale, costruita nei primi anni dell'800 e finemente restaurata, ad una tomba a camera etrusca del IV secolo a.C. con soffitto affrescato e scolpito a travi.
Da un ombroso bosco di querce e cerri nella forra dell'Arrone, tra ponticelli di legno e cascatelle che scorrono sulle pietre vulcaniche, alle assolate colline coperte di lavanda a perdita d'occhio lasciando alle spalle la sorgente che, ancora oggi, alimenta un antico lavatoio restaurato. Un luogo "bello, sia al tramonto che al mattino, durante il quale si può godere del volo delle farfalle, ascoltare il ronzio delle api al lavoro e riconoscere le varietà di piante aromatiche".
La quota di partecipazione, in questo caso, è di 20 euro e comprende la visita guidata (8 euro) e l'ingresso al percorso sensoriale con bevanda rinfrescante e biscottini, rigorosamente alla lavanda (12 euro). Durata complessiva non superiore alle tre ore, con possibilità di prolungare con una tappa enogastronomica a Tuscania. Qui è doppio l'appuntamento dalle 16.30 alle 19.30 di domenica 27 e martedì 29 giugno per un'uscita alla quale sono graditi anche gli amici a quattro zampe, ammessi con guinzaglio.
Non una semplice passeggiata, in realtà, ma un viaggio nella storia degli antichi terzieri medievali, secondo un percorso ad anello di circa sei chilometri che, passeggiando tra i vicoli, porta a scoprire gli angoli meno conosciuti, freschi cortili rinascimentali, chiese di solito chiuse con splendidi capolavori pittorici all'interno, fontane medievali un tempo alimentate da sorgenti e monumentali fontane barocche, realizzate all'inizio del 1600 dopo la costruzione del primo acquedotto.
A seguire si raggiungerà l’Agriturismo Sensi, altra storica realtà del territorio dove si trovano il campo di lavanda e il Casino di Caccia del Cardinale Ercole Consalvi – già segretario dello Stato Pontificio – costruito nell'800 sul pianoro tufaceo che si affaccia sulla profonda forra del Torrente Maschiolo. La tenuta fu un piacevole luogo di rifugio e meditazione di questo personaggio che svolse un ruolo importantissimo durante il pontificato di Papa Pio VII.
Questo, inoltre, è il miglior periodo per godere della bellezza della fioritura. L’azienda agricola è tutta al femminile e guidata dalle sorelle Claudia e Patrizia Sensi che hanno avviato la coltivazione della lavanda, realizzando una linea cosmetica a base di olio extravergine d’oliva e olio essenziale di lavanda, oltre che olio Dop e tanti altri prodotti. Il costo è di 15 euro, comprensivo di visita guidata e auricolari, senza ingressi a pagamento. Gratuito per ragazzi.
Per ulteriori informazioni e prenotazioni (obbligatorie):
333.4912669 (anche WhatsApp) – annaritaproperzi@gmail.com

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