"Gli impianti geotermici provocano terremoti. E lo vogliono fare lo stesso! Non possiamo permetterlo"

"A Strasburgo ci sono da più di un anno scosse di terremoto che hanno danneggiato molte case e spaventato la popolazione di una zona che non sismica come la nostra. Questo solleva ulteriori fortissimi allarmi e preoccupazioni sull’impianto geotermico che si vuole realizzare a Castel Giorgio, in Umbria. Questo dimostra che non si tratta di impianti puliti ed innocui, ma di attività veramente pericolose. Le autorità francesi hanno chiuso l’impianto dichiarando che i terremoti sono causati proprio da quell’impianto geotermico, che usa una tecnologia simile a quello che insistono per voler fare da noi.
E i terremoti continuano anche dopo la chiusura: questo dimostra che una volta che hai disturbato gli equilibri sismici di una zona, quelli potrebbero non tornare più alla quiete precedente. Come diversi scienziati ci avevano detto. E noi sull’Alfina e nell’Orvietano, siamo in una zona che i terremoti, anche più forti di quelli che si sono verificati a Strasburgo già ce li ha avuti. Anche di recente. Da noi, dicono alcuni scienziati, si potrebbe produrre anche un terremoto catastrofico.
Ma noi perché dobbiamo rischiare una cosa del genere? Per far fare tantissimi soldi con i contributi governativi ad una società inesperta che non ha mai montato nemmeno un rubinetto? Per facilitare questa speculazione, negli anni sono emersi scandalosi conflitti di interesse tra i principali funzionari addetti all’approvazione del progetto per conto delle istituzioni governative. Provati conflitti di interesse dei quali le autorità preposte non hanno tenuto alcun conto, così come degli obiettivi rischi e della contrarietà delle popolazioni e delle istituzioni locali.
Non possiamo permettere che buttino giù le nostre case e mettano a rischio le nostre stesse vite per fare soldi in una vera e propria speculazione alle nostre spalle: ormai non si tratta più solo di un possibile pericolo paventato da qualche scienziato e da qualche comitato, ma di una pericolosa realtà provata da terremoti avvenuti, ed ancora in corso. Stiamo raccogliendo fondi indispensabili per sostenere la nostra causa presso il Consiglio di Stato, che emetterà una sentenza definitiva a settembre.
Una sentenza precedente del TAR Lazio ci ha dato ragione, ma il passaggio al Consiglio di Stato molto rischioso. Occorre una mobilitazione popolare per difendere i nostri beni e la nostra salute. Diffondiamo le notizie del terribile rischio al quale vogliono sottoporci. E partecipiamo, per quello che possiamo, alla raccolta popolare di fondi necessari per il ricorso. Versando un contributo al seguente IBAN: IT94Z0760102800001054852254 o al seguente conto corrente postale: 1054852254 intestati all’Associazione Lago di Bolsena ODV".
Nota diffusa dai comitati di cittadini che fanno parte del Coordinamento Orvietano, Tuscia e Lago di Bolsena:
Fausto Carotenuto, Comitato per la Salute del Territorio e della Popolazione di Castel Giorgio, Amelia Belli, Associazione Accademia Kronos-sezione di Orvieto, Orvieto; Filippo Belisario, Associazione WWF – sezione di Orvieto, Orvieto; Lucio Riccetti, Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto, Orvieto; Vittorio Fagioli, Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto; Mauro Corba, Associazione Altra Città, Orvieto; Anna Puglisi, Associazione La Renara per l’Eco sviluppo del territorio, Castel Giorgio; Annalisa Giulietti, Comitato di Castel Giorgio in massa contro la biomassa, Castel Giorgio; Donato Borri, Comitato garanzie per la centrale a biomasse a Castel Viscardo, Castel Viscardo; Marco Carbonara, Associazione sviluppo sostenibile e salvaguardia Alfina, Acquapendente; Piero Bruni, Associazione lago di Bolsena, Bolsena; Stefano Ronci, Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari, Ficulle; Massimo Luciani, Associazione Il Ginepro, Allerona; Riccardo Testa, Associazione il Riccio, Città della Pieve.

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