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Sostenibilità del turismo nei Parchi Nazionali, il ruolo chiave delle guide escursionistiche

martedì 5 gennaio 2021
di Davide Pompei
Sostenibilità del turismo nei Parchi Nazionali, il ruolo chiave delle guide escursionistiche

Contrastare gli effetti negativi del turismo nelle aree protette. Punta a questo la ricerca coordinata da Gianluca Piovesan, responsabile del progetto "Italian Mountain Lab" per l'Università degli Studi della Tuscia, che, analizzando il punto di vista delle guide escursionistiche, esplora le possibili strategie che i quattro principali Parchi Nazionali dell'Appennino – Foreste Casentinesi, Abruzzo Lazio e Molise, Pollino e Aspromonte – possono mettere in atto. Queste figure professionali si posizionano, infatti, tra l'ente gestore del parco e i turisti che in condizioni normali lo visitano.

Un ponte prezioso, dunque, capace com'è di mettere in collegamento motivazioni conservazionistiche ed esigenze turistiche. Le guide escursionistiche accreditate da enti competenti possono condurre non solo sui ripidi sentieri di montagna, ma anche attraverso il processo di sensibilizzazione verso la riduzione dell’impatto ambientale legato al turismo nelle aree protette. La ricerca coordinata dall’Ateneo viterbese è stata recentemente pubblicata su "Ecology and Society". Uno studio che analizza i principali obiettivi dello sviluppo sostenibile nei parchi naturali.

E che riserva particolare attenzione al monitoraggio dell’impronta ecologica legata all’aumento dei flussi turistici, evidenziando come "gran parte degli obiettivi per la sostenibilità ambientale fa già parte di una cultura condivisa tra le guide escursionistiche che operano nei quattro Parchi Nazionali dell’Appennino". "L’ecoturismo – si sottolinea – rappresenta un’opportunità unica per lo sviluppo sostenibile nelle aree protette, anche se l’aumento dei flussi turistici determina numerosi effetti negativi sugli ecosistemi naturali oggetto di tutele.

La sfida per i gestori delle aree protette italiane come i parchi nazionali è, allora, quella di mitigare l’impronta ecologica dei cosiddetti ecoturisti, o meglio del turismo ecologico, senza ridurne i molteplici benefici economici e sociali". Dalla ricerca emergono, inoltre, le peculiarità di ogni parco così come le debolezze e gli aspetti su cui i gestori dovrebbero investire maggiori risorse. È questo il caso dei centri accoglienza per illustrare le caratteristiche e sensibilizzare i turisti al rispetto della natura e a sistemi di certificazione per la qualità ambientale ed agroalimentare.

La ricerca si conclude con riflessioni sulle potenzialità, ancora inespresse, della figura della guida escursionistica accreditata da enti competenti. Da un lato si evidenzia la necessità di "ristrutturare il sistema di accreditamento programmando aggiornamenti periodici e includendo nozioni di conservazione della biodiversità, impatto dei cambiamenti globali e divulgazione scientifica". Dall’altro si propone di "includere le guide nei piani di gestione delle riserve naturali considerando l’apporto della divulgazione scientifica e la sensibilizzazione dei turisti tra le strategie per la conservazione della natura".