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Mercurio nel Paglia, Nogesi scrive a Commissione Ecomafie ed altri enti

mercoledì 9 dicembre 2020
Mercurio nel Paglia, Nogesi scrive a Commissione Ecomafie ed altri enti

La Rete Nazionale NOGESI (NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante) ha indirizzato una lettera alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, ai presidenti delle tre regioni coinvolte (Toscana, Lazio, Umbria) e ai ministri coinvolti che riaccende l'attenzione sulla presenza di mercurio che dalla Toscana fluendo nel fiume Paglia, affluente del  Tevere, raggiunge il Mar Tirreno.

Di seguito in forma integrale:

Egregi Onorevoli, egregi presidenti di Regioni, egregi Ministri in indirizzo

ricaviamo da Il Fatto Quotidiano del 24.11.2020  che la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha approvato un documento sull’inquinamento da mercurio che  dalla Toscana  fluendo nel  fiume Paglia, affluente del  Tevere, raggiunge il Mar Tirreno. Causa di questo inquinamento - secondo la Commissione Ecomafie - è da attribuire principalmente alle miniere esaurite di cinabro, minerale da cui si ricavava il mercurio e alla sua lavorazione, attiva per secoli fino al 1980.

C’è un altro aspetto che l’indagine ha preso in considerazione, ossia la questione della geotermia nell’area dell’Amiata. “Sulla base delle acquisizioni si deve ritenere che non vi siano prove di un concorso di tali attività all’inquinamento da mercurio del fiume Paglia”, scrive la Commissione, raccomandando però che “l’impatto ambientale di queste attività sia oggetto concorrente di ulteriore costante esame da parte delle autorità pubbliche, nel rispetto del principio di precauzione anche in vista dell’eventuale ampliamento dello sfruttamento delle potenzialità produttive dell’area dell’Amiata”.

Niente di più falso.

Come dimostra l’allegato geo.2730 le miniere di Mercurio esistenti in Amiata al 2017 sono state per la maggior parte già bonificate o in via di bonifica residua. Questa questione è stata utilizzata per mascherarne un’altra: l’inquinamento ambientale delle centrali geotermiche disseminate sull’Amiata.

E infatti la Rete Nazionale NOGESI (No Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante) si è fatta interprete di questa tesi in numerosi convegni in Umbria, nel Lazio ed in Toscana e con lei i comuni interessati con i risultati seguenti:

- Nella riunione del 7 agosto 2017 la Regione Umbria ha stabilito che nell’indagine preliminare verrà effettuato un censimento delle miniere con presenza di cinabro (solfuro di mercurio) presenti sul monte Amiata. Verrà comunque valutata, su tutto il bacino, la presenza di fonti potenziali di origine antropica di mercurio, diversa dalle miniere. 

- D’altro canto la stessa Autorità di Bacino del Fiume Tevere, in una nota del 24.06.2017, aveva disposto la pubblicazione sul proprio sito di una informativa relativa alla “componente geotermica” quale sorgente di inquinamento da mercurio nel bacino del Paglia/Tevere, giusta la richiesta di vari sindaci di non limitare il piano di indagine alle ex-miniere dell’Amiata, peraltro oggi in buona parte bonificate, ma per ampliarlo agli impianti geotermici dell’area. Portando lo studio ad essere così più completo ed esaustivo, in grado di distinguere tra le varie fonti di inquinamento (miniere e centrali geotermoelettriche) così da attribuire a ciascuna di esse la paternità di distribuzione del mercurio e poter intervenire in modo efficace e mirato, come si deve trattandosi di pubbliche amministrazioni (art. 1 della Legge n.241/1990). 
 
Che le centrali geotermiche dell’Amiata siano un continuo “rubinetto “aperto di mercurio sul fiume Paglia lo ha testimoniato ampiamente il prof. Andrea Borgia sia a Orvieto il 11 luglio 2016 che il 4 febbraio 2017 ad Abbadia San Salvatore, che l’8 aprile 2017 al convegno di Acquapendente (i quantitativi di Mercurio emesso in atmosfera negli ultimi 50 anni dalle Centrali Geotermiche di Piancastagnaio potrebbe facilmente superare le 50 tonnellate). In quest’ultimo convegno il dr. Rosario Castro, medico, presidente Commissione Bonifica Mineraria di Abbadia San Salvatore, ha sostenuto che molte delle bonifiche delle ex-miniere sono stata fatte, tanto che è già attivo un museo minerario frequentato annualmente da migliaia di visitatori.
 
Per cui chiediamo di tener conto di queste assunzioni e delle seguenti precisazioni:

1-      Gli inquinanti geotermici sono ben difficilmente riducibili ad uno solo (mercurio), ma quasi sempre abbinati ad altre sostanze tossiche, come arsenico, ammoniaca, acido solfidrico, ecc.  

Lo stato delle emissioni al 2018 delle centrali geotermiche dell’Amiata è quello riportato nella tabella 1:

Tab. 1

Media Emissioni Annuali delle centrali geotermiche amiatine dell’Enel secondo gli ultimi controlli Arpat (Fonte: ARPAT, Report geotermia emissioni 2018).

con filtri Amis attivi

(Centrali PC3, PC4, PC5, Bagnore 3 e Bagnore 4)
•       Anidride Carbonica (CO2): 517.287 tonnellate

•       Metano  (CH4)                  : 12.282 tonnellate

•       Ammoniaca (NH3)            : 563 tonnellate

•       Acido Solfidrico (H2S)       : 314  tonnellate

•       Mercurio (Hg):                 : 154  kg

•       Arsenico (As)                   :  68,3 kg
 

2-     Se buona parte del mercurio nel Paglia ha origine dalle vecchie miniere di cinabro nell’area d Piancastagnaio e Abbadia, abbiamo visto che la geotermia dà un contributo continuo e rilevante di mercurio. Quindi, se da una parte ha senso avviare le bonifiche dei sedimenti del Paglia, è altrettanto doveroso fermare l’inquinamento odierno, che rappresenta un “rubinetto sempre aperto” di mercurio ed altri tossici.

3-     Il divieto di mangiare pesce al mercurio pescato nel fiume Cecina risale al 2002, un’ordinanza simile è attiva dal 2017 per il fiume Paglia.

4-     Il pesce pescato nei litorali toscani è sconsigliabile. E’ noto inoltre il problema dei tonni al mercurio in tutto il Mediterraneo: i pesci predatori, come il tonno e il branzino, sono i più capaci nell’accumulare mercurio. Su questo problema si trovano ampi particolari nel libro di Maurizio Marchi per Medicina democratica “Mercurio a Rosignano, una tragedia infinita” 2° ristampa ampliata, ottobre 2015 che si può leggere sul link: http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/194984/mercurio-a-rosignano-una-tragedia-infinita-2/

Circa “l’eventuale ampliamento dello sfruttamento delle potenzialità produttive dell’area dell’Amiata” è solo nell’intenzione dei componenti la Commissione Ecomafie, perché la Regione Toscana nel PAER 2015 relativamente all’Amiata recita: “Ciò vale in particolare per il territorio dell’Amiata dove il riassetto della concessione di Piancastagnaio e la nuova centrale denominata Bagnore 4, hanno portato la potenza complessivamente installata attorno ai 100 MW fissando un punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa con le tecnologie oggi impiegate e la vocazione socioeconomica dei territori” .

E’ vero che la Variante al PAER 2019 adottata in occasione della individuazione delle ANI (aree non idonee alla geotermia) ha omesso tale indirizzo ,ma il Consiglio dei Ministri nella seduta del 10.09.2020 ha impugnato la legge sulle ANI: lo Stato riafferma  giustamente la propria competenza sulle aree vincolate dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42) anche sulla base delle osservazioni formulate da tutte le Soprintendenze della Toscana, di cui la Regione Toscana non aveva tenuto assolutamente conto, come anche rilevato nelle Osservazioni presentate dalla Rete Nazionale NOGESI e dal Forum Ambientalista Toscano (vedi allegato geo.2690).

Il superamento della contestazione del Governo avrà tempi lunghi e non è immaginabile ora quale sarà la sorte delle ANI e del PAER. Sicuramente si tratta di un pesante colpo di freno nei confronti della volontà fin qui manifestata dalla Regione Toscana di procedere al dissennato sviluppo dello sfruttamento geotermico.

Già nel recente passato (20/02/2020) la Rete Nazionale NOGESI in relazione all’incontro nella sala consiliare di Arcidosso (GR) inviò alla Commissione in indirizzo un documento in cui si ribadiva che i siti minerari sono stati oggetto di bonifica e si fornivano dettagli sull’emissione di mercurio ed altri inquinanti dovute alle centrali geotermiche dell’Amiata. Se le conclusioni sono queste, dobbiamo ritenere che la Commissione Ecomafie ha ignorato questo documento.

Comunichiamo sin d’ora ai presidenti delle regioni interessate che li contatteremo per fare il punto sullo stato e sulle responsabilità del “Piano di indagine sulla presenza di mercurio nelle aste fluviali dei fiumi Paglia e Tevere”.

Distinti saluti,

Velio Arezzini, portavoce della Rete Nazionale NOGESI (NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante)