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Sentiero dei Briganti, approvato il progetto per il miglioramento di segnaletica e viabilità

lunedì 2 novembre 2020
di Davide Pompei
Sentiero dei Briganti, approvato il progetto per il miglioramento di segnaletica e viabilità

Nasce nei pressi di Acquapendente e, percorrendo insidiose e tortuose vie, giunge fino a Vulci, passando tra la folta vegetazione dei boschi collinari alla rigogliosa e luminosa Pianura della Maremma. Incastonato com'è nel cuore dell'Alta Tuscia, il Sentiero dei Briganti mutua nome e fascino dalla storia ripercorrendo in maniera fedelmente luoghi e strade che nella seconda metà dell’800 furono teatro d’incredibili vicende di brigantaggio, realmente accadute.

Per decenni, questa è stata terra di nessuno – o meglio, della paura – dominata, prepotentemente, da leggi non scritte e dalle doppiette. Quelle di Domenico Biagini, Luciano Fioravanti, David Biscarini e, su tutti, Domenico Tiburzi, figura ammantata di storie e leggende. Oggi a percorrere quei sentieri e quelle strade – sterrate per 10,3 chilometri e asfaltate per circa 200 metri, nel tratto che attraversa la Riserva Natuale Monte Rufeno, sono soprattutto escursionisti, a piedi e in bici.

Quest'ultimo ha inizio al Casale "La Monaldesca" da cui, tagliando il confine tra Lazio ed Umbria, attraversa l’area protetta uscendo dall’Ingresso 2, fino alla Strada Regionale 2 Cassia. La Rete Sentieristica CAI gli assegna il numero 101, mentre la Comunità Montana Alta Tuscia Laziale ha appena approvato nei suoi confronti un progetto che punta a migliorare segnaletica e viabilità per un importo di 55.000 euro.

Il tutto rientra nel Piano di Sviluppo Gal Alto Lazio approvato dalla Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Caccia e Pesca della Regione (tipologia operazione 19.2.2.7.5.1 – "Investimenti per uso pubblico in infrastrutture ricreative, informazione turistica ed infrastrutture turistiche su piccola scala"). L’ente richiedente, negli anni Duemila ha provveduto alla creazione e alla sistemazione del percorso.

Quest'ultimo attraversa i territori comunali di Acquapendente, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Valentano e territori non comunitari nella suo tratto finale. Ovvero Farnese, Ischia di Castro, Canino, Montalto di Castro, fino al Parco di Vulci. Un percorso che necessita di qualificazione e miglioramento, tanto per la messa in sicurezza del percorso quanto per quel che riguarda le indicazioni.

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