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L'Acqua Odorosa di San Giovanni Battista si prepara su Facebook

martedì 23 giugno 2020
di Davide Pompei
L'Acqua Odorosa di San Giovanni Battista si prepara su Facebook

"Ai tempi del Covid-19" sta diventando – anzi, lo è già diventata – una frase fatta. Una formula ripetuta come un mantra di fronte a uno stato di cose. C'è un a.C. e d.C., laddove la C sta ad indicare quel Coronavirus che ha messo a soqquadro esistenze e calendari. E poi ci sono riti secolari che, tra sacro e profano, resistono e trovano il modo di tramandarsi ugualmente. Accade così per l'Acqua Odorosa di San Giovanni – e la storia che accompagna la sua preparazione – che, anche a Marsciano, è realizzata nel giorno che precede la festa dell'omonimo santo patrono.

Anche in un momento così particolare come quello attuale, per certi versi poco distante dal Medioevo. Per scoprire come si prepara, secondo la tradizione, quest'acqua profumata e quali sono le sue proprietà medicamentose è in programma per martedì 23 giugno alle 18 sulla relativa Pagina Facebook una diretta di Vivere Marsciano Live che promette un viaggio affascinante tra storia ed erbe aromatiche in compagnia del vicesindaco, Andrea Pilati, Magda Montanucci, esperta profumiera, e Valentina Luciani che si occuperà di realizzare le riprese video.

Nessun assembramento, dunque, ma un modo come un altro per saperne di più su quei gesti che non smettono di affascinare. E, nella distanza virtuale, offrire l'opportunità per saperne di più sulla raccolta e miscela di lavanda, rosmarino, salvia, ginestre, margherite, mazzi di sambuco, petali di rosa, fiori di gelsomino. Ma anche tiglio, finocchio, la cosiddetta erba di Maria e quella del Battista, a cui anticamente si attribuivano proprietà terapeutiche e il potere di preservare dal male. Di qui, l'abitudine di lavarsi con lo stesso liquido che ne ha trattenuto i principi attivi.

Essenze lasciate a macerare dalle nonne per un'intera notte in suggestivi catini. Quella del celebre sogno di Shakespeare, in cui avviene il matrimonio tra sole e luna che si riflette nello specchio d'acqua profumata, da tenere all'aperto. Come l'accensione dei fuochi, con cui i contadini si ingraziavano il sole affinché offrisse la sua energia ai campi. Ognuno sembra tramandare una sua "ricetta", fatta di dosi ed essenze diverse. Minimo comun denominatore resta l'acqua fredda, meglio se di fontana che dà vita a una sorta di infuso con le erbe.