La Fase 3 del Parco di Villalba

Venerdì 12 giugno – prima giornata di sole dopo giorni di pioggia – assieme a Felice Danielli, ci siamo recati presso il Parco di Villalba per valutare le condizioni in cui versa, allo stato attuale, questo prezioso patrimonio naturale a confine tra Umbria, Lazio e Toscana. Ad accoglierci, decine di fungaioli.
Per chi non lo conoscesse, Felice Danielli non solo è un cittadino del comune di Allerona a cui stanno a cuore le sorti del territorio in cui da anni vive, ma dal 1975 al 1990, per ben tre legislature, fu impegnato politicamente presso il Comune di Allerona.
In veste di vicesindaco, durante la legislatura Bambini, fu tra gli ideatori del nuovo destino e assetto che avrebbe avuto il vasto territorio del Parco di Villalba - quasi 10 ettari - immerso nell’Area Naturale Protetta Selva di Meana: ovvero, un parco pensato per le famiglie e attrezzato per i pic-nic.
Da allora le varie amministrazioni, assieme alla Comunità Montana, hanno fatto in modo che chi raggiungesse Villalba potesse usufruire di tavoli e panche, bracieri, camini, piste da ballo o per concerti, campo da bocce, fontanelle per l’acqua pubblica, bagni pubblici.
Un investimento dal grande valore economico. "Fino a quindici anni fa, non c’era fine settimana in cui Villalba non pullulasse di persone; le macchine, sostavano su un ciglio e l’altro della strada per almeno un chilometro e mezzo" ci racconta Felice.
Mantenere un patrimonio come Villalba integro e ben curato è impresa ardua e richiede manutenzione costante; ma passeggiandovi, di queste giornate, ci si rende conto che alcuni spazi e soprattutto alcune attrezzature stanno subendo le intemperie, come anche atti vandalici.
Oltretutto, la natura segue il suo corso; esplodendo in primavera, si riprende spazi che l’uomo le ha tolto se non le si sta dietro. Ai cigli della strada, ad esempio, le cunette scavate per far defluire l’acqua piovana, sono così cariche di foglie, che l’acqua stessa non riesce a scorrervi, né tanto meno arrivare agli appositi tombini, anch’essi ostruiti dalla quantità di fogliame non raccolto.
Conseguenza è che l’acqua scorre solo sull’asfalto, rovinando il manto stradale prima del previsto. In alcune zone, tavoli e panche di vecchia data, giacciono a terra se non addirittura ammucchiate, perché le piogge ne hanno marcito il legno. Ci sono poi tratti di staccionata crollati - se non mancanti - in punti in cui sarebbero necessari per evitare che la gente scivoli o cada.
Spostandosi nelle zone barbecue, molti caminetti hanno perso la loro funzionalità ottimale; cedendo alcune pareti interne di essi, si crea una dispersione d’aria che impedisce alle cappe di aspirare a dovere, causando tanto fumo al momento della cottura.
Uno dei bracieri principali, è stato letteralmente smantellato; i fattori atmosferici hanno sicuramente inciso sul suo disfacimento, ma il coinvolgimento della mano umana è evidente. Molto apprezzata - e quasi inaspettata - invece, la pulizia dei bagni pubblici; per cui si deve ringraziare la gestione dalla Cooperativa OASI.
Come ci tiene a sottolineare il signor Danielli, con questa incursione non si vuole accusare nessuno della trascuratezza in cui zone del parco - e non tutto, ovviamente - versano; probabilmente l’emergenza Coronavirus ha rallentato o impedito progetti di manutenzione già programmati da tempo. O magari no, non se ne erano previsti.
E’ evidente, però, che il Parco necessiti di cure, soprattutto in vista di una stagione estiva che anche se iniziata in ritardo a causa del lockdown, non tarderà ad attirare passeggiatori o turisti affascinati dalla bellezza e dal benessere che si respira sostando a Villalba. "Ciò che mi auguro è che questa segnalazione metta in allerta qualcuno e che si proceda a manutentare Villalba" conclude Danielli.

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