ambiente

Interventi al Tiglio di Montesanto, il "gigante verde" ora è al sicuro

venerdì 7 giugno 2019
di Davide Pompei
Interventi al Tiglio di Montesanto, il "gigante verde" ora è al sicuro

Secondo la tradizione a piantarlo lì, in località Fornetto, all'ingresso del Convento di Montesanto affacciato sul Colle di Todi, nel 1426 fu proprio San Bernardino da Siena per ricordare l’inizio della sua predicazione in città. Qualche incertezza tra le fonti, in realtà, sussiste ma emerge una certa correlazione con il processo a Matteuccia, condannata al rogo per stregoneria. Secoli dopo, quel monumento vegetale è ancora lì e, insieme al Cipresso di Garibaldi, costituisce un simbolo.

A destare interesse, oltre alla longevità – con i suoi 590 anni, è uno degli alberi più antichi dell'Umbria – sono le caratteristiche che fanno del secolare Tiglio di Montesanto una pianta di elevato valore storico-culturale. Il tronco ha una conferenza di 5,70 metri, la chioma ne misura circa 19. Alto più di 14, ha richiesto un attento intervento di messa in sicurezza e cura eseguito dai vivai "Frassineti" e "Bellucci", il cui personale ha svolto operazioni estremamente delicate su rami con cavità interne, posti fino a 15 metri d’altezza da terra".

Il tutto, solo dopo uno studio sulla sua reale salute. Quest'ultimo è stato affidato ad Antonio Brunori, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie Ambientali e Alimentari dell’Università degli Studi di Perugia che domenica 9 giugno alle 11 nei pressi del Monastero di Montesanto illustrerà i dettagli nel corso di una conferenza alla quale prenderà parte anche l'assessore ai lavori pubblici Moreno Primieri. A segnalare all'Amministrazione Comunale la necessità di intervenire, i Frati Francescani allertati dalle condizioni.

Che rischiavano di minare la sicurezza delle persone, oltre a salute, sanità e stabilità della pianta. Questo, almeno, l'ordine delle priorità dato in fase di intervento, senza dimenticare l'estetica del taglio vero e proprio. Una potatura definita "ordinaria2, necessaria ad equilibrare lo sviluppo futuro della chioma, ridotta di 5 metri in diametro e 3 di altezza per contenere il pericolo di scosciature laterali e con l'obiettivo di aumentare la vigoria delle parti più distanti dalle radici.

Tra le operazioni, la "pulizia del tronco interno cavo dal materiale secco in esso depositato, con adozione di tintura di rame per la lotta al marciume interno e posizionamento di retina di metallo nella parte alta, per evitare futuri accumuli di detriti vegetali o di altri materiali". E ancora la rimonda delle parti vegetali attaccate al marciume. Tutti i rami, fino a un diametro di 25 centimetri. La parte più distale dal tronco presenta rami cavi o con presenza di acqua al loro interno.

Per la potatura del materiale verde è stato eseguito un lavoro più di qualità, che di quantità. È stato, inoltre, rimosso dai rami tutto il materiale elettrico lì posizionato nel tempo, seppure non funzionante e sono stati messi in tensione tre tiranti già presenti da anni che sostengono tre branche tra di loro. Un intervento, insomma, articolato ma fondamentale per restituire dignità a un "gigante verde" ultrasecolare che svetta, solitario e fiero, tra l'asfalto del piazzale su di un colle ad Ovest della città.

Nota della Redazione: Orvietonews, giornale online registrato presso il Tribunale di Orvieto (TR) nr. 94 del 14/12/2000, non è una bacheca pubblica. Pur mantenendo fede alla disponibilità e allo spirito di servizio che ci ha sempre contraddistinto risultando di gran lunga l’organo di informazione più seguito e letto del nostro territorio, la pubblicazione di comunicati politici, note stampa e altri contributi inviati alla redazione avviene a discrezione della direzione, che si riserva il diritto di selezionare e modificare i contenuti in base a criteri giornalistici e di rilevanza per i lettori.