ambiente

Montegabbione investe in biodiversità. Innesti per la propagazione di piante da frutto antiche

mercoledì 11 aprile 2018
di Davide Pompei
Montegabbione investe in biodiversità. Innesti per la propagazione di piante da frutto antiche

Cinque varietà di melo - il Melo San Giovanni, il Melo Coccianese, il Melo a Sonagli, il Melo Ruzza e il Melo Conventina - e tre varietà di pero - Pero Marzaiola, Pero Ruzza, Pero Monteleone - che, per caratteristiche, dovrebbero essere quelle che più si adattano ad affondare radici e crescere nel territorio dell'Alto Orvietano, limitando così l'uso di fitofarmaci e incentivando il consumo a chilometro zero, oltre che trasmettere alle generazioni future specie che, una volta perse, saranno perdute per sempre.

Eccoli, i quantitativi presenti nella Collezione ex situ di varietà locali arboree da frutto ricevuti dal Comune di Montegabbione in virtù dell'adesione alla Rete di Conservazione e Sicurezza delle Risorse Genetiche Autoctone dell’Umbria, istituita con Legge Regionale 12/2015 per la conservazione in situ di varietà e razze locali iscritte al Registro Regionale. Con l’accordo fra l'Amministrazione Comunale e il 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria, che detiene e gestisce, per nome e per conto della Regione, la Collezione, verrà presto trasferito del "materiale genetico" al Comune di Montegabbione.

Nel pomeriggio di mercoledì 11 aprile alle 15, in collaborazione con gli agronomi si effettueranno, infatti, gli innesti delle marze delle varietà concesse, in un laboratorio all’aperto che si volgerà presso il Centro Sportivo di Montegabbione, al quale sono invitati agricoltori, appassionati e cittadini. "L'adesione alla Rete e il Laboratorio - spiega la vicesindaco Isabella Marchino - si inseriscono nel Progetto sulla Biodiversità che il Comune sta portando avanti e che prevede studi sui grani antichi, miscugli di frumento e di sovescio, sperimentazione della rotazione delle colture, tutela delle api e insetti impollinatori, oltre che sensibilizzazione della popolazione, contatto diretto e scambio con gli agricoltori".

Obiettivo dichiarato, far sì che la biodiversità - in termini ambientali e di sicurezza alimentare - diventi parte integrante del quotidiano processo di produzione, mettendo in luce le esperienze di chi, convintamente, ha scelto di investire in questa direzione. Nell'idea, ferma eppure in evoluzione, che "l'Umbria deve promuovere l'unicità dei suoi prodotti perché questo significa rafforzare il legame storico con il territorio, prevenirne l'abbandono, praticare stili sani e consapevoli di vita".