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Geotermia sull'Alfina, il Consiglio dei Ministri boccia il progetto di Itw&Lkw

sabato 23 dicembre 2017
Geotermia sull'Alfina, il Consiglio dei Ministri boccia il progetto di Itw&Lkw

"Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato: il diniego del consenso, a norma dell’articolo 5, comma 2, lettera c-bis) della legge n.400 del 1988, alla prosecuzione del procedimento di autorizzazione del progetto di impianto pilota geotermico denominato “Torre Alfina”, sito nel Comune di Acquapendente (VT), con potenza di 5MW e senza emissioni in atmosfera, proposto da IYW&LKW Geotermia Italia S.p.a.".

E' questo il testo contenuto nel comunicato numero 64 emesso a seguito del Consiglio dei Ministri del 22 dicembre 2017, che di fatto mette la parola fine sul progetto di impianto pilota geotermico presentato dalla Itw&Lkw geotermia Italia nel territorio del comune di Acquapendente. La questione, legata all'analogo progetto presentato su Castel Giorgio ma proceduralmente diversa, è stata affrontata dai Ministri del governo Gentiloni per via delle "divergenze" di parere emerse in questi anni tra i Ministeri competenti.

Nel Consiglio dei Ministri - ha speigato l'onorevole del Partito democratico, Alessandra Terrosi - è stato affrontato il tema della autorizzazione dell’impianto pilota geotermico di Torre Alfina. L’autorizzazione è stata negata, così come auspicato dai Sindaci dell’area interessata, dalle popolazioni dell’Alta Tuscia e dalle associazioni del territorio".

"L’impianto - spiega l'onorevole del Pd - aveva ottenuto parere positivo della Commissione Tecnica di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in capo al Ministero dell’Ambiente ma in quel procedimento, aveva avuto parere negativo da parte del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo per la presenza nell’area interessata, di un vincolo paesaggistico. La controversia tra i pareri discordanti, come da legge, è arrivata al Consiglio dei Ministri che, valutata tutta la documentazione inerente il caso, ha espresso parere negativo.

"Sembrerebbe giunta, quindi, alla sua conclusione una vicenda - continua Terrosi - che ha visto in questi anni le amministrazioni locali dell’Alta Tuscia insieme alla popolazione opporsi alla realizzazione dell’impianto geotermico pilota denominato “Torre Alfina”. Nell’area dell’altopiano dell’Alfina gli impianti pilota geotermici previsti erano due: uno nel Comune di Castel Giorgio (TR) e uno, quello valutato oggi dal Consiglio dei Ministri, nel Comune di Acquapendente (VT). Il primo ha quasi ultimato il proprio iter amministrativo, è stato autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico ed è tutt’ora in attesa del pronunciamento da parte della Regione Umbria chiamata a sottoscrivere l’intesa: alla Regione Umbria, cioè, spetta l’ultima parola. Sul gemello impianto denominato “Torre Alfina” invece, la parola finale è stata pronunciata oggi dal CDM".

"In questi anni - ha preguito la parlamentare della Tuscia - si è verificato il moltiplicarsi dei progetti presentati: oltre ai due citati, ulteriori richieste riguardano un impianto pilota a Latera e tre impianti non pilota a Latera, Farnese e Caprarola. Per citare solo la provincia di Viterbo. La posizione unanimemente espressa in questi anni dal territorio, e sostenuta dal lavoro svolto in Parlamento e in Regione, è stata quella di contrarietà alla imposizione di impianti potenzialmente dannosi all’ambiente, il cui eventuale beneficio economico non sarebbe stato a favore dell’intero territorio bensì, in virtù degli elevati incentivi previsti, dei soli proponenti l’iniziativa".

"Oggi, con il moltiplicarsi delle richieste per la realizzazione di centrali geotermiche - conclude l'onorevole, Alessandra Terrosi -, si afferma il concreto rischio che il territorio vada incontro ad una radicale modifica del modello di sviluppo che ha intrapreso per decenni e che ha permesso, nel tempo, la nascita di aziende agricole che fanno produzioni di qualità e di agriturismi nati dall’affermarsi della multifunzionalità. Attività che rappresentano reali opportunità di lavoro per numerose famiglie e di tutela e salvaguardia ambientale e paesaggistica che si traduce anche in offerta turistica per l’intera area. Credo che oggi sia improcrastinabile e ancora più utile che in passato lavorare ad una programmazione di sviluppo territoriale che comprenda anche linee guida sulla programmazione energetica, con l’obiettivo ambizioso di farla diventare una priorità interregionale".

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