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Calabria ostica, ma punti importanti per Fattorini e Pelorosso. Ferretti illude, poi si ferma

lunedì 17 giugno 2019
di Roberto Pace
Calabria ostica, ma punti importanti per Fattorini e Pelorosso. Ferretti illude, poi si ferma

Caldo africano, asfalto ingannevole, gara lunghissima, protrattasi fino alle ore 19.00. La salita di Morano, alle pendici del Monte Pennino si è rivelata durissima per tutti, con diversi problemi dovuti, in particolare ai pneumatici. Ne sa qualcosa Michele Fattorini, che ricorderà per un po’ la trasferta in Calabria. Inizia tutto da sabato, con il salto della frizione nel corso dell’allineamento per la seconda manche di prova. Che sarebbe stata oltremodo necessaria, dopo gli interventi alla macchina antecedenti la trasferta e per spingere un po’ più, dopo una salita uno d’assaggio.

Nottata in bianco per Fattorini padre e per lo staff, con Osella di nuovo ruggente alle 5 del mattino. Da notare, che sabato Michele aveva gomme usate e che nel 2018, con un motore meno performante, aveva chiuso con il tempo di 2’44” netti. In gara gomme AVON nuove, descritte come adatte al tipo di asfalto, rivelatesi, invece, disastrose, con la macchina che, dice Michele, “andava da tutte le parti, fuorchè nella giusta traiettoria”. L’ennesima beffa per un ragazzo meritevole di qualcosa in più.

Magra consolazione i punti per la classifica che si gioca sull’arco delle dieci gare, sperando nella fine della jella. Quello dei punti è un discorso che vale anche per Daniele Pelorosso, argento pure lui di classe e di gruppo, ottenuto su un tracciato difficile e velocissimo (oltre 135 Km/h per la sua Clio), sul quale si cimentava per la prima volta. Ha sofferto, più degli altri, causa i pneumatici Michelin, usati e in difficoltà specie sull’ultima parte del tracciato, ma, come ha detto: "Eravamo venuti per fare punti e l’obiettivo è stato raggiunto”.

Filippo Ferretti ha, invece, trovato il suo “primo” impiccio, causa un testacoda su una curva veloce e conseguente blocco del cambio. “Prima o poi doveva accadere”, il commento del babbo, Paolo. Peccato, perché si era in gara uno, gli intermedi parlavano a suo favore e c'erano ottime premesse per il gradino più alto del podio. Il ragazzo, la cui maturazione agonistica è in crescita continua, ha soltanto 21 anni e avrà tempo e modo per rifarsi.