IL CASO
sport

Pro Ficulle decimata dalle decisioni del giudice sportivo

mercoledì 5 dicembre 2018
di Roberto Pace
Pro Ficulle decimata dalle decisioni del giudice sportivo

Stavolta, nostro malgrado, ci occupiamo della Pro Ficulle per tornare su quanto accaduto, domenica scorsa, al comunale di Ficulle. A dare lo spunto è la lettera che, Daniele Galletti, giocatore e capitano della società, ha inviato agli organi federali regionali. Sono parole che vengono dal cuore di un ragazzo serio, ormai adulto, innamorato, da sempre, dello sport, del calcio in particolare e della squadra del paese.

Di certo, non saranno sufficienti per annullare la punizione sportiva inflitta dal giudice sportivo, con 17 giornate di squalifica comminate a giocatori, dieci delle quali a Giacomo Topo, quelle a tempo inflitte ad alcuni componenti dello staff, la multa di 900 € alla società, il risarcimento dei danni arrecati alla macchina dell’arbitro.

Dovranno servire, almeno a far riflettere chi interpreta il calcio in modo sbagliato, oltre alla controparte federale, che sarà utile ne prenda spunto per una verifica più approfondita sulle reali qualità degli altri giovani sportivi con il fischietto in bocca, non sempre preparati ad affrontare con il giusto equilibrio i momenti caldi, spegnendo sul nascere ogni eccesso di foga.

In quanto, nella storia recente della Pro Ficulle, c’è stato un altro episodio a inquietare il popolo del calcio ficullese. Sabato 24 novembre a Fossato di Vico, era in programma la partita Gualdo Casa Castalda – Pro Ficulle, under 17. Con la Pro Ficulle in vantaggio per due reti a zero, il direttore di gara, sig.ra Manci, decide di abbandonare il campo, non riuscendo a gestire le intemperanze dei ragazzi con i pantaloncini.

Ascrivibili, in particolare, ai padroni di casa, come scrive il giudice sportivo che decide, però, di assegnare partita persa a entrambe le squadre e di infliggere una multa sostanziosa. Due indizi non è vero costituiscano sempre una prova, ma, in un piccolo paese dove, per il calcio, ci si autofinanzia, contribuiscono a montare la tensione.

Buongiorno, mi chiamo Daniele Galletti e sono il capitano della ASD ProFiculle e sono qui a scrivere perchè in tutta la mia umile carriera di calciatore dilettantistico non mi era mai capitato di assistere ad uno spettacolo così deprimente, si deprimente, perchè non ce aggettivo più azzeccato. Io ho esordito in prima squadra nel 1996 e tranne una piccola parentesi ho giocato sempre nella squadra del mio paese avendo collezionato più di 500 presenze e mi ritengo una persona leale e corretta, che ha sempre fatto dei valori della sportivitá e del rispetto uno stile di vita, tutto ciò confermato dal fatto che in tutto questo tempo avrò preso si e no quattro/cinque giornate di squalifica. Aver assistito ai fatti successi domenica mi ha fatto veramente male, talmente tanto da fermarmi a guardare mio figlio di 6 anni e pensare se fosse giusto o meno fargli proseguire questo sport. Quello accaduto domenica non ha nulla a che vedere con un arbitraggio, perché un arbitro deve fare questo "mestiere" nel modo più sereno possibile, invece quello che ha pensato di fare il Sig. Paolo Garofalo è stato di contribuire, minuto dopo minuto con minacce, sguardi intimidatori e una totale assenza di comunicazione, a portare gli animi di tutti all'incredulità e all' esasperazione. La totale mancanza di buon senso lo ha portato poi ad allontare dal campo chiunque avesse avuto intenzione di aprire bocca e ad approfittare di qualsiasi minima situazione per punirci con cartellini rossi, aumentando cosi la nostra disperazione. Tutto questo tralasciando gli errori tecnici che chiunque può commettere. Darsi una spiegazione di tutto ciò non è semplice, forse deriva anche dal fatto che vige la leggenda che chiunque venga a Ficulle si trovi di fronte un ambiente incivile, portandosi cosi dietro atteggiamenti pregiudiziali, quegli atteggiamenti che mischiano l'inciviltà con la passione, quella passione che da domenica si è spenta spero, solo dentro di me e non nel resto di tutti quanti. Un saluto Daniele Galletti.