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Che Castellana!

lunedì 22 ottobre 2018
di Roberto Pace
Che Castellana!

Che Castellana!!! Spettacolo ineguagliabile per tutti i gusti e ogni età, nel giorno del triplete di Michele Fattorini. Una grande giornata di sport, vissuta con emozioni molto personali e dipendenti dal ruolo interpretato, quella di Fattorini. Finalmente assecondato da una macchina "sana", l'Osella FA 30 del Team Faggioli, il conduttore, ex calciatore, ha messo, per la terza volta, tutti quanti in fila. Il conforto del cronometro, zittisce subito i malati di dietrologia, già pronti a sparare con un: "Sì, ma non c’era nessuno".

A parte il fatto che vincere non mai facile, la frase appare riduttiva nei confronti di Stefano Di Fulvio, già primo assoluto in un’edizione di Castellana delle storiche e che non ha mai nascosto di trovarsi perfettamente a proprio agio sui tornanti orvietani. Aveva la stessa macchina con la quale Denny Zardo si era già imposto a Orvieto e aveva fatto anche un primo di manche, nell’edizione del 2012. Poi, parliamoci chiaro, scendere sotto i 2 minuti e cinquanta è impresa non semplice, riuscita, prima di lui, soltanto a Zardo. Ieri, a Orvieto, tutti gli altri piloti, potenzialmente protagonisti, hanno potuto osservare il retro dell’Osella di Fattorini solo da molto lontano. E’ la vittoria che mancava per ridare tono al morale del pilota e rivalutare una stagione piena zeppa d’inconvenienti.

Che, si badi bene, non hanno assolutamente intaccato la stima generale di cui gode Michele nel Motor Sport delle salite, dove è valutato per quello che merita, vale a dire un pilota di primissima fascia, degno di occupare un posto nel salotto buono, riservato ai grandi delle cronoscalate. Ragazzo sensibile, nell’immediato dopo gara ha rivolto il primo ringraziamento a Simone Faggioli, per la disponibilità dimostrata nel concedergli l’Osella FA 30 vincente, senza la quale sarebbe rimasto solo spettatore. Adesso si pensa già al futuro. Il motore, ritenuto soggetto responsabile di parecchi guai, sarà presto portato nelle officine di Armaroli per un completo checkup up.

Quella degli organizzatori: sembra diventata un’abitudine quella di proporre cose eccellenti, col rischio che finiremo per non apprezzarle nel modo che meritano. Non sarà così, perché il gruppo di Luciano Carboni sviluppa, a ogni edizione, qualcosa di nuovo. Oltre a tutto il resto, la diretta streaming è stata il fiore all’occhiello, perché ha finito per coinvolgere anche persone poco abituate al rombo dei motori. Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo, l’appello, quasi unanime, a migliorare il formato dell’elenco partenti, è un’annotazione da prendere nella massima considerazione

Quella della diretta streaming: è piaciuta e va riproposta. Vincenzo Sborra, titolare di Autoforniture Orvieto e grande amico della Castellana, ci ha messo anima e mezzi per raggiungere lo scopo. La professionalità di chi ha condotto e gestito l’evento, ha fatto il resto. Quella del pubblico: innanzitutto ha imparato a pagare il prezzo del biglietto e non si assiste più alle scene, diciamo comiche, che accadevano fino ad anni addietro. Ha tenuto un comportamento corretto, rispettando le indicazioni contenute in cartelli e altro, si è entusiasmato per lo spettacolo, è tornato a casa soddisfatto per i contenuti della corsa, nella quale le emozioni non sono mancate

Quella del personale addetto: non si è trattato di una corsa facile, per i tanti, piccoli incidenti che hanno caratterizzato la giornata. Tutto, si è sempre risolto in modi e tempi celeri, compatibili con la complessità del loro lavoro. Quella degli altri piloti orvietani: Illuminata da prestazioni straordinarie, ha lasciato, in altri, qualche rammarico. Daniele Pelorosso è andato fortissimo, si è imposto nella classe di appartenenza, è mancato solamente il record personale, forse, per una modifica che non ha dato i risultati sperati.

Doppio podio per Filippo Ferretti, il migliore fra gli under 25 e primo di classe. Un successo messo in discussione da Ferragina, poi ritirato, che non sminuisce le qualità del ragazzo, che ha anche migliorato il proprio record. Grazie di cuore a Gianluca Carboni, per averci fatto apprezzare le qualità della Wolf Thunder, motorizzata Aprilia, alla prima uscita in una salita. Una volta sistemati alcuni problemi, Gianluca ha fatto vedere di che pasta sia fatto. Bene Alessandro Caprio. Si conoscevano le sue doti di auto preparatore, abbiamo ora scoperto anche il pilota. Leonardo Spaccino ha veramente stupito per il modo in cui ha orchestrato la danza della sua Subaru.

Finalmente a punto, la macchina ha assecondato il pilota e il tempo realizzato ne è la conferma. Luca Giovannoni è finito alle spalle di Daniele Pelorosso. La Clio, E1 Italia, con meno CV rispetto a quella di Daniele, è macchina complessa. Luca l’ha ben gestita, con rilevanti accorciamenti dei tempi. L’altro Luca, Ciuco, ha ben accolto le informazioni rivolte a un esordiente, guidando, poi, da veterano. E’ certo, che la partecipazione alla Castellana non sarà fine a se stessa. Michele Mocetti è andato per il salto di qualità. Niente tattiche attendiste e subito piede giù, per far intendere che era il più forte. C’è riuscito, e apre la classifica della Mocetti Racing.

Nella quale troviamo Valentino Polegri, anche nella circostanza un gradino più su del livello abituale. Per nulla demoralizzato dalla toccatina del sabato, è stato l’unico a restare nella scia di Merli, con pieno merito. L’anziano di casa, si fa per dire, Massimo Mocetti, ha disegnato le traiettorie da lui preferite, ben assecondato da una macchina nella quale c’è tanto di suo. E questa, è la migliore soddisfazione. Si è classificato terzo nella classe RSP 1600, dove si è imposto Riccardo Trippini da Civitella del Lago, che ha saputo ben gestire l’Honda Civic, per natura sempre nervosa. Mattia Chioccia ha fatto tutto suo, con affermazione sia di classe che nel gruppo Prod. S. La sua seconda manche è stata semplicemente spettacolare, consentendogli una rimonta che pareva impossibile, dopo l’erroruccio nella prima. Veramente ok.

Nel gruppo RS, classe 1600, gruppetto di orvietani a battagliare nelle posizioni centrali. Prevale Andrea Bonifazi, che conferma la preferenza per le gare in pista, seguito, vicinissimo, da Riccardo Lorenzini e Daniele Bordino, che precedono un altro dei rocky orvietani, Gianmario Marrocolo, cui va dato merito per aver guidato con la giusta umiltà che si vuole in un principiante. Nella generale, infiltrato, tra le RS 1600, Enrico Pascucci, affezionato alla Formula Azzurra, gestita dalla scuderia MPM. Che è la stessa a gestire l’Alfa Romeo di Stefano Spagnoli, ottimo secondo di classe, dopo una seconda manche tutta d’attacco, con la vettura finalmente a punto.

Marina Pasqualoni, premiata con le altre dame, e per la quale non si hanno riscontri di problemi particolari, si è distinta per una condotta di gara regolare e senza errori. Sbagli, che hanno invece condizionato la corsa di altri piloti indigeni. Giulia Gallinella non è riuscita a liberare la gran voglia di spaccare il tempo per un’uscita nella prima salita e per l’evidente calo di potenza al motore, registratosi nella seconda. Delusa, ma non abbattuta, pensa già alla rivincita. Paura per Elisa Francese, con il botto al secondo tornante, senza conseguenze fisiche, ma, con la 206 quasi distrutta. Identica sorte per il suo compagno, Gabriele Bissichini, tradito dalla pressione dell’olio. Problemi al propulsore anche per Massimiliano Batella, fermo, a metà percorso nella prima salita e autore, invece, di una buona seconda manche, gestita da arrabbiato.

Attardato da problemi tecnici Luca Chioccia, ritiratosi dopo gara 1. Tradito, probabilmente, dalle gomme fredde e dall’eccessiva sicurezza, Giulio Graziani non ha tagliato il traguardo nella sua “prima volta”. La botta, poco dopo la partenza, è stata forte, ma senza conseguenze per il giovane pilota. Quella di Debora: Debora Broccolini, ormai orvietana motoristicamente acquisita, ha visto nero in gara 1, per la frizione che slittava, per ritrovare il filo, miracolosamente, nella seconda gara, ottenendo la sua migliore prestazione sul tracciato orvietano. Rinfrancata e sorridente ha consegnato il premio, Memorial Attilio Broccolini, ad Eugenio Orlando, primo classificato nel gruppo N classe 160.

Quella degli storici: tutti impegnati nel tenere lucido il ricordo di un passato che non stufa e rimane attuale. Gianpiero Olivieri, Tonino Camilli, Luciano Posti, Enrico Manucci hanno dato, tutti il massimo. Ciascuno con i suoi problemucci, senza per questo rinunciare a tagliare il traguardo. Uno per tutti, il simpatico Luciano Posti, super impegnato, nella due giorni, alla ricerca degli ottocento giri, mancanti, a suo giudizio, nel motore Quella che verrà: Certamente ancora più affascinante, con la speranza, non troppo segreta, di ottenere la validità per il Campionato Italiano della Montagna. La decisione, da parte della CSAI e della Sottocommissione Velocità in Salita, sarà presa entro il mese di Novembre. Tutti affermano che Orvieto merita il meglio. Attendiamo con fiducia.

La foto è tratta dalla Photogallery di Sergio Fattorini

Fattorini firma il tris alla 46esima Cronoscalata della Castellana