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Biagioli e l'Orvietana tra presente e futuro

martedì 19 dicembre 2017
di Roberto Pace
Biagioli e l'Orvietana tra presente e futuro

Quest’anno, per l’Orvietana è in arrivo un Natale ricco. Di soddisfazioni, per il salto di categoria, per l’ottimo comportamento nel campionato d’Eccellenza, per un settore giovanile che pare davvero avviato verso uno standard di qualità. Tante cose, di cui sa benissimo il Presidente Biagioli, nonostante i gravosi impegni da imprenditore:

“Tutto vero – esordisce – ma si poteva fare di meglio”.

La risposta stupisce, ma è lo stesso numero uno a fugare ogni dubbio sull’incontentabilità del Presidente:

“E’ naturale che sia soddisfatto, ma, per esperienza, ho imparato che, nella vita non bisogna mai accontentarsi di quanto fatto. Meglio proiettarsi verso il futuro, perché il rilassamento, quando si è in competizione, è sempre dannoso. La nostra è sportiva, ma sempre di sfida si tratta”.

Presidente, partiamo dal campionato:

“ Siamo in linea con gli obiettivi iniziali. Quest’anno non abbiamo ambizioni vincenti e la nostra attuale classifica dimostra che la salvezza ce la possiamo giocare senza grossi problemi. Anzi, gli ultimi aggiustamenti, gli arrivi di La Cava e Spatoloni, ritengo c’abbiano dato un’ulteriore spinta all’in su. Stiamo valorizzando un portiere locale, Sganappa, e altri giovani il cui minutaggio in Eccellenza migliorerà la loro crescita calcistica. Abbiamo un reparto offensivo di primordine, purtroppo penalizzato dagli infortuni che ne hanno impedito un utilizzo costante. C’è un ragazzo francese, classe 1999, sul quale abbiamo scommesso. Se starà bene, potrebbe dimostrarsi la sorpresa del campionato. Cotigni, altro giovanissimo, si può ormai considerare giocatore vero. E poi, non mi si venga a dire che quella umbra sia un’ Eccellenza scarsa. Personalmente, la vedo abbastanza simile alla vecchia serie D dei miei primi anni di Presidenza”.

A proposito di storia recente, lei inizia a rappresentarne un periodo abbastanza lungo. A quale punto del percorso si sente arrivato?:

“ Quando sono entrato in Società, l’ho fatto perché esisteva una situazione economica generale che lo permetteva. Poi, sono iniziati i primi problemi. Il gruppo dirigente si è via via defilato e il sottoscritto è stato ad un passo dal rimanere col classico cerino in mano. Io, lottatore per natura, ho cercato di rimanere a galla e, con me, l’Orvietana. Abbiamo pagato dazio con due retrocessioni, ma non ci siamo arresi. La cura dimagrante ci ha permesso di sanare pendenze vecchie e laceranti, ma anche di impostare una politica diversa riguardo alla gestione del settore giovanile e della prima squadra. Non abbiamo mai stretto i cordoni della borsa per la gestione dei più giovani e continuiamo a investire, ogni anni, maggiori risorse. Sappiamo che la raccolta è a lungo periodo, ma siamo oltremodo appagati di poter sempre proporre, ai ragazzi nostri iscritti qualcosa di meglio. Per la prima squadra, arrivi contingentati di giocatori ritenuti validi per essere punto di riferimento e accelerare la maturazione dei ragazzi provenienti da allievi e juniores. Non voglio peccare di presunzione, però, mi sembra che stiamo riuscendo”.

Caro Presidente, mi lasci dire che, sul piano dello scoop giornalistico eravate meglio prima, quando si parlava sempre di debiti, di ritardi nella corresponsione delle mensilità, nella fuga dai fornitori ecc. ecc:

“Mi dispiace per voi. Per contro, sono orgoglioso di quanto fatto e di ciò che stiamo producendo. I giocatori, adesso, vengono volentieri a Orvieto perché sanno di trovare un ambiente pulito, serio, dove ogni impegno viene onorato. Nel nostro piccolo, non abbiamo economizzato sacrifici per creare un modello di società che funziona, dove ciascuno ha il suo ambito di responsabilità senza interferenze esterne. L’epoca del chiacchiericcio e del pettegolezzo spiccio è tramontata”.

Di solito, quando un prodotto funziona, arrivano anche potenziali acquirenti:

“Qui, purtroppo, cade l’asino. Non so, precisamente, se e per quanti anni, avrò ancora voglia, tempo e risorse da dedicare a quest’ambito. Nella nostra cara città e non solo nel ramo sportivo, siamo bravissimi a parlare e a teorizzare. Chi non è mai stato sul campo, è sempre pronto a sedersi davanti a un PC e a pontificare. Le notizie, oggi, viaggiano veloci. I tempi per fare sono un pochino più complessi e comportano tanto sacrificio. Quindi, sono pronto a sedermi attorno a un tavolo con chiunque avesse piacere di proporre e impegnarsi ad eseguire qualcosa di buono per la nostra Orvietana. E’ un invito senza limiti, che rivolgo ai singoli, agli imprenditori, alle istituzioni per il loro ruolo.

Buon Natale e Felice 2018, Presidente:

“Grazie e Auguri a tutti gli orvietani”.