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I DS verso lo storico appuntamento del congresso nazionale: PD e Sinistra, le strade si separano. Prosperini, Stella, Trappolino e Ricci i delegati orvietani

martedì 17 aprile 2007
di laura
Sarà questa settimana, da giovedì 19 a sabato 21 aprile, che il partito dei Democratici di Sinistra concluderà a Firenze la fase congressuale con il congresso nazionale che, di fatto, con una percentuale pari al 75,64% dei votanti proclamerà la scelta ufficiale di Fassino segretario (per la terza volta) e l'avvio ufficiale del percorso che porterà alla costituzione del Partito Democratico. In numeri assoluti sono 250.000 gli iscritti della Quercia che hanno votato nei 6 mila 800 congressi di sezione svolti in tutta Italia. Una straordinaria affluenza alla partecipazione e al voto, probabilmente vista anche l'importanza della posta in gioco: ben 52 mila votanti in più rispetto al congresso di Roma del 2004/2005 e 70 mila in più di quelli al congresso di Pesaro del 2001. La seconda mozione, collegata alla candidatura a segretario di Fabio Mussi, ha ottenuto invece 37.248 voti, pari al 15,04% dei votanti. La terza mozione infine, intestata a Gavino Angius ma senza l'indicazione di una candidatura alla segreteria, ha ottenuto 23.074 voti, pari al 9,32 per cento. I DS Orvieto parteciperanno al congresso nazionale con tre delegati per la mozione Fassino – Fausto Prosperini, Loriana Stella e Carlo Emanuele Trappolino – e un delegato - Giuseppe Ricci - per la mozione Mussi. Viva la soddisfazione dei fassiniani orvietani per la presenza tra i delegati del segretario dell'Unione Comunale DS, che sarà il più giovane delegato umbro al congresso di Firenze: un riconoscimento a questo nuovo dirigente del partito già molto apprezzato a livello non solo locale. Altra soddisfazione dei fassiniani locali al recente congresso di Perugia - che ha tra l'altro riconfermato il segretario regionale Fabrizio Bracco - quella di vedere adottata, come documento politico da presentare al congresso nazionale, quello elaborato dalla nuova generazione DS Orvieto: "Un nuovo metodo per una politica nuova". Si consumerà ufficialmente al congresso di Firenze anche la divaricazione, per strade diverse, tra fassiniani e Sinistra DS. A nulla è servito, infatti, l'appello lanciato a fine marzo dal segretario nazionale Piero Fassino per tentare di evitare la separazione, quando aveva affermato: "Non mi rassegno all’idea che compagni con i quali abbiamo combattuto tante battaglie imbocchino strade che ci separano». «Il nostro partito ha accumulato una grande esperienza di pluralismo che ha fatto convivere aree, sensibilità diverse e diverse minoranze – aveva aggiunto. - Non si capisce perché tutto questo non possa continuare in un PD, plurale nella sua composizione, che avrà bisogno, ancora di più, di rendere evidenti le sue tante anime. Personalmente sono favorevole che si vada, a livello locale, regionale e nazionale, a gestioni unitarie della Quercia. In modo che tutte le articolazioni dei DS abbiano la possibilità di concorrere al percorso costituente del PD”. Ma così non è stato e è ormai deciso che La sinistra DS parteciperà al congresso solo fino a quando Mussi non avrà tenuto il suo discorso, fissato per venerdì. Dopo di che abbandonerà il consesso fiorentino per autoconvocarsi per quella che sarà, in pratica, la prima adunanza del nuovo movimento politico, che si ripromette di riunire la sinistra in una grande forza di ispirazione socialista legata al PSE. L’addio ufficiale avverrà però intorno al 5 maggio, quando con una manifestazione pubblica a Roma l'ex correntone lancerà il nuovo Movimento per la Sinistra e darà vita ai gruppi parlamentari autonomi. La linea definitiva verrà stabilita mercoledì sera, nell'assemblea dei delegati della mozione Mussi prima dell'inizio del IV congresso dei Ds. “A Firenze – ha annunciato qualche giorno fa Fabio Mussi - parlerò solo io e spiegherò pacatamente le ragioni per cui non posso condividere il percorso verso il Partito Democratico e quello che cercherò di fare per unire la sinistra”. "Non entreremo nelle commissioni congressuali – ha tra gli altri affermato Luciano Pettinari - e dopo l'intervento di Mussi considereremo conclusa la nostra esperienza nei DS, anche perché si concluderà l'esperienza di tutto il partito". La pensa così anche il delegato della Sinistra DS orvietana Giuseppe Ricci . “Parteciperò al Congresso Nazionale dei DS come delegato – afferma - ma la mia partecipazione si limiterà alla testimonianza per come sono andate le cose e per le scelte, che condivido, che si accinge a compiere la mozione Mussi. Al Congresso di Firenze si scioglieranno i DS, sparirà questa forza politica del Socialismo e della Sinistra Italiana e inizieranno due percorsi costituenti: quelli del Partito Democratico e quello di un nuovo movimento politico organizzato che proverà a riunificare la Sinistra italiana. Pur non condividendo la strada del PD, l’augurio è che tutte e due le imprese riescano al meglio per il bene del paese e del governo di centro sinistra”. Ma a sinistra c'è anche chi, rispetto al futuro Partito Democratico, pur tra dubbi e perplessità non sembra porre irreversibili paletti a monte. In campo nazionale Vincenzo Vita: «Pur non convinto dal PD – ha spiegato - ho ribadito che ho molti dubbi sul percorso immaginato e ho chiesto un approfondimento ulteriore. Il PD è un percorso ancora non concluso e secondo me vale la pena condurre una battaglia politica per condizionarne la fisionomia. Insomma ho chiesto più tempo per decidere, perché ho l'impressione che si stia accelerando troppo». A livello locale è invece Fausto Galanello, una delle anime storiche della Sinistra DS, a non porre pregiudiziali senza ritorno e ad usare cautele. Estremamente critico sul percorso che è stato scelto – quello di aprire una costituente su un partito che, per il suo iter di formazione, non si è dato almeno qualche punto fermo, e dunque non si comprende bene cosa, almeno in linea generale, diventerà - Galanello dichiara di trovarsi, sostanzialmente, in una fase di osservazione. “Non condivido la nascita del PD - afferma - perché dovrà far convivere anime e storie molto diverse e, alla sua base, c'è già in fase costitutiva un compromesso molto forte. Un conto, infatti, è la mediazione di governo, un conto è quella ideale per far convivere famiglie che hanno radici e valori che presentano notevoli divaricazioni e differenze. Tuttavia non voglio attribuire limiti ed errori a questo processo in modo troppo netto e 'a prescindere'.” “Dunque non esclude - gli chiediamo- di poter un domani entrare... “Stiamo vivendo una fase politica molto complicata – continua Fausto Galanello; - viste le distanze, nel PD molte mediazioni saranno necessarie; è difficile dire da subito 'stiamoci dentro', starò a vedere. Innanzi tutto voglio seguire il dibattito congressuale, poi valuteremo in base a quanto concretamente scaturirà”. “E che ne pensa – gli chiediamo ancora – dell'appello lanciato a marzo da Fassino e dell'irremovibilità della mozione Mussi? La divaricazione è inevitabile, non sarebbe stato proprio possibile far convivere le diverse sensibilità?” “Come ho detto, è un percorso iniziato male - conclude Galanello - una strada intrapresa senza cautelare, da sinistra, almeno alcune questioni di fondo. Vorrei che non si fosse arrivati a questo punto e, personalmente, senza intransigenze avrei preferito l'unità delle forze della sinistra all'interno dell'Ulivo. I dubbi, ripeto, sono molti, mi pongo comunque in una fase di osservazione e riflessione.”

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