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Il momento delicato dell'Orvietana

lunedì 28 ottobre 2002
di Dav.Bre.
Dopo il bel pareggio a Roseto, le due vittorie interne con Guidonia ed Angelana e l'immeritata sconfitta di Vasto, l'Orvietana sembrava poter guardare il futuro con quel pizzico di serenità che in altre stagioni non esisteva, anche osservando la classifica; poi la beffa interna con la Truentina e la brutta sconfitta di Sansepolcro hanno rigettato i biancorossi al quart'ultimo posto in classifica.
Non bisogna sempre puntare il dito e dire crisi, ma effettivamente bisogna analizzare e trovare cosa c'è che non va.
La squadra di Borrello parte sempre bene, in genere, giocando a calcio e facendo i tempi, ma alla fine crolla sciupando cio che era stato costruito, basti guardare le ultime gare. Senza nulla togliere al bravo Ardimanni, l'infortunio che probabilmente non permetterà piu il rientro ad Antinori, ha fortemente disequilibrato la difesa ed anche il bravissimo Ercoli, che ultimamente sembra mancare di calma e lucidità in alcune occasioni; d'altro canto guardando alla partita con il Sansepolcro, Varchetta non può certo considerarsi un terzino. Il precedente infortunio di Morandini ha lasciato l'attacco vuoto, con nessun elemento di peso che possa liberare il pur volenteroso Scandurra dalle grinfie delle difese avversarie e questi sono problemi sicuramente gravi. Ma dalle ultime gare si evince come l'Orvietana non riesca ad avere grnta e decisione nei momenti in cui bisogna affilare le unghie.
E' spesso accaduto che in condizioni di emergenza, svantaggio o affanno, i biancorossi non riescano a rimanere lucidi e continuare a giocare bene a calcio come avevano fatto sino a prima; quindi si gioca in maniera affrettata, superficiale, nervosa con troppi e, per chi guarda, odiosi individualismi di troppo che, in condizioni normali potrebbe fare positiva differenza, ma in condizioni di dover, ad esempio, recuperare uno svantaggio, porta spesso a perdere preziosi palloni regalati poi agli avversari. E' successo con la Truentina, è successo con il Sansepolcro. E allora, anche se ci sono un difensore, si parla di Comanducci, e sicuramente un attaccante in arrivo sulla rupe (Algeri o Cioci), occorre far tornare quel poco di convinzione e di maturità in più, che forse ad inizio stagione c'era, ma che poi è stata sicuramente allontanata alle prime difficoltà; con ciò e con il tempo che per ora non manca, l'Orvietana, cominciando da domenica prossima con il Monterotondo, potrebbe rimbeccare il giusto binario, magari più facilmente di quanto si creda.