sport

Il ciclismo deve cambiare per non morire

lunedì 20 maggio 2002
di Gabriele Anselmi
Quando i ciclisti mangiavano la polvere in strade inaccessibili le voci della radio rendevano epici quei momenti; oggi l'asfalto e la tecnologia hanno dimezzato le fatiche degli atleti ma la voce del telecronista rimane sempre il vincolo che esalta lo sforzo dei protagonisti. Auro Bulbarelli, la voce del giro, dichiara al nostro giornale di "non paragonare nessuno altro sport alla bellezza del ciclismo sognando fin da bambino di poter un giorno esserne lui a cantarne le gesta". Forse il ciclismo che ha fatto tappa ad Orvieto non era quello che avrebbe immaginato ma la sua risposta invece dimostra la passione per questo sport che non considera "Nè vero e nè falso ma un ciclismo malato che ha bisogno di riflettere, gli scandali doping c'erano prima e ci sono adesso ma con tensioni diverse. Il progresso non si è fermato soltanto ai materiali ma ha prodotto una medicina specializzata che vigila sulla lealtà di alcuni corridori quindi c'è il bisogno anche di un'evoluzione della mentalità". Ormai Garzelli in attesa delle contro analisi domani alle maggiori delle ipotesi potrebbe essere escluso dal giro così la corsa deve avere un'altro protagonista, per Auro Bulbarelli si prevede un bis quello di Gilberto Simoni che sembra essere in netta ripresa dopo un avvio un pò in affanno.