BUONE PRATICHE
sociale

Panchine gialle, passaggi condivisi. Via al progetto di mobilità alternativa

giovedì 14 febbraio 2019
di Davide Pompei
Panchine gialle, passaggi condivisi. Via al progetto di mobilità alternativa

Idea che funziona, si emula. Nessun plagio, piuttosto il propagarsi di una cosiddetta "buona pratica". In tempi di condivisione esasperata e tutta digitale, c'è qualcosa di tangibile, utile e colorato. Arriva dritto dritto dal Canton Ticino, nell'area svizzera di Lugano dove a maggio dello scorso anno sono comparse le prime "Panchine Condivise", dall'inequivocabile colore giallo, così da esser ben visibili, destinate ad ospitare chi è in cerca di un passaggio, in assenza della corsa dei mezzi pubblici, chi non possiede un'auto o temporaneamente non può utilizzarla.

Il progetto promosso dalla nordica Commissione di Quartiere con il sostegno del Comune che ha concesso gli spazi necessari all'installazione delle prime quattro panchine, su suggerimento della signora Tiziana Frigerio è stato replicato da qualche giorno anche nella Teverina, all'ombra dell'antico Castello di Giove. Qui, ad oggi, sono due le panchine condivise che hanno trovato posto rispettivamente in Piazza XXIV Maggio, direzione Attigliano, e in Via Amerina, in prossimità della fermata del trasporto pubblico locale, in direzione Amelia (nella foto, sotto).

"Il Comune di Giove crea lo spazio nel quale si può richiedere la condivisione del passaggio, non è responsabile di ciò che avviene dopo" mettono in chiaro i cartelli esplicativi su come utilizzare il servizio affissi vicino alle panchine. Quello di sedersi attendendo che un automobilista si fermi allo scopo di concedere lo "strappo" richiesto è, di per sé, un semplice esperimento di educazione civica. Una convenzione che, sul modello di quanto già realizzato con successo in molte città europee, al livello locale si candida ad essere anche esempio di best practice e mobilità alternativa.

"Si tratta – suggerisce al riguardo il sindaco di Giove, Alvaro Parcadi un servizio basato sulla libera volontà dei cittadini. È interamente a titolo gratuito e si presenta come naturale integrazione al trasporto pubblico. Un modello di buona pratica che abbiamo voluto mettere in atto, credendo per primi in questa iniziativa basata sulla fiducia e sul senso di responsabilità". Nella fase iniziale, il monitoraggio del servizio aiuterà a testare l'efficacia dell'iniziativa e la sensibilità della collettività in termini di risposta da parte dell'utenza nei confronti di un "autostop autorizzato".