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Sanità del Trasimeno, il Comitato Art.32 replica al sindaco Sergio Batino

giovedì 17 gennaio 2019
Sanità del Trasimeno, il Comitato Art.32 replica al sindaco Sergio Batino

"Con riferimento alle dichiarazioni del sindaco Sergio Batino in merito alla situazione sanitaria del Trasimeno, noi del Comitato per il Diritto alla Salute Art.32 ci poniamo un quesito: se le inesattezze manifestate dal sindaco Batino siano il risultato di una scarsa informazione oppure un tentativo di far passare per valide argomentazioni che valide non sono".

Inizia così la replica di Stefano Acquarelli, presidente del Comitato per il Diritto alla Salute Art.32. "Se il sindaco di Castiglione del Lago si fosse premurato di partecipare ad almeno uno degli incontri sul territorio o dibattiti da noi organizzati sul tema - afferma - avrebbe capito che la questione posta non è, e non è mai stata, il Comune sede dell'ospedale unico ma il tipo di ospedale unico da realizzare. Peraltro il sindaco ricorderà bene che il progetto esecutivo dell'Ospedale del Trasimeno ne prevedeva la costruzione nel Comune proprio di Castiglione del Lago per quanto in un sito più idoneo.

Risulta quindi faziosa l'affermazione per cui i Pievesi "dovrebbero digerire questo percorso deciso nel 2013". Vero è invece che abbiamo, in quanto Comitato che ha a cuore gli interessi di tutto il territorio del Trasimeno Pievese, Alto Orvietano e Bassa Valdichiana e che da due anni si batte contro la discriminazione sanitaria avvenuta in questo territorio, difficoltà a digerire lo sdoganamento di un residuo ospedaliero di 65 posti letto (indipendentemente da dove si trovi) al posto di un ospedale territoriale con 180 posti letto, dotato di un parcheggio reale ed effettivo e di reparti chiave quali pediatria, ginecologia e ostetricia, ortopedia, che nel progetto dell'ospedale attuale non sono previsti.

Come abbiamo più volte sottolineato, nella regolare assenza di quasi tutti i rappresentanti istituzionali, una volta realizzati gli ampliamenti previsti con un massimo di 65 posti letto, in questo territorio mancheranno ancora 110 posti letto per acuti (leggasi DM 70/2015). La scarsa lungimiranza nella programmazione sanitaria di questo territorio ha inoltre portato alla saturazione dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia con le conseguenze disastrose che leggiamo quasi quotidianamente sulla stampa o viviamo di persona.

Per chi avesse visto il progetto dell'Ospedale del Trasimeno risulta evidente che la pianificazione attuale sia stata modificata nettamente al ribasso, sia dal punto di vista della struttura in sé che dell'accessibilità e del parcheggio, senza contare lo scempio paesaggistico. Anche l'affermazione relativa alla fatiscenza della struttura lascia perplessi in quanto la questione è quanto e se la struttura risponda alle esigenze del territorio. Infine, se "Castiglione" vive l'ospedale che sarà con un senso di colpa, purtroppo la vediamo come un'inevitabile conseguenza dell'appoggio delle amministrazioni ad una politica sanitaria di de-ospedalizzazione che, va da sé, non può soddisfare le reali esigenze del territorio".


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