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Si inaugura il Centro Antiviolenza "Maria Teresa Bricca"

martedì 20 novembre 2018
Si inaugura il Centro Antiviolenza "Maria Teresa Bricca"

Lunedì 26 novembre alle 16.30 a Città della Pieve nella Sala Grande di Palazzo Corgna si terrà la presentazione ed inaugurazione del Centro Antiviolenza “Maria Teresa Bricca”. Il Centro Antiviolenza sarà la prima struttura di questo tipo nell’area del Trasimeno, realizzato grazie ad un finanziamento della Regione Umbria e all’approvazione del progetto da parte di tutta la Zona Sociale 5 del Trasimeno. 

Il CAV avrà sede a Palazzo Baglioni a Città della Pieve e a visitarlo, nel giorno dell’inaugurazione, saranno Saranno gli onorevoli Lucia Annibali e Walter Verini.   Perché un CAV? Perché i dati ci dicono che in Italia il vero fenomeno che dovrebbe preoccuparci davvero è la violenza di genere che sta diventando un fenomeno diffuso e in peggioramento. Ogni 60 ore una donna viene uccisa e solo il 35% di coloro che hanno subito violenza fisica o sessuale da partner ritiene di esser stata vittima di reato.

Ecco questa è una priorità, bisogna tentare di debellare, come riporta una ricerca fatta dalla testata giornalistica The Vision, «…quel tarlo che spinge ancora un italiano su sei ad attribuire alla vittima le responsabilità della violenza stessa; potrebbe essere educare gli uomini e le donne a un rapporto rispettoso con l’altro sesso, a superare la logica del possesso che ha portato il 90% delle donne uccise a morire per mano del proprio compagno; potrebbe essere risolvere quel vuoto culturale e giudiziario che porta a imputare solo il 2% dei partner accusati di stupro, disincentivando le donne a parlarne (il 28% delle vittime del proprio compagno non ne parla con nessuno, il 12% non denuncia, contro il 6% di chi subisce violenza da un non partner)….».

I dati ufficiali nazionali ci dicono che l’emergenza è questa, che bisogna intervenire oltre che sulla donna anche sui figli, che bisogna intervenire sulla prevenzione, sulla formazione, sull’educazione alla parità di genere.  Ecco perché nasce il CAV. Personale volontario appositamente formato dalla Regione, messa in atto del  protocollo della gestione dei punti di ascolto dei Comuni come il nostro, con la Regione, con Il Centro Pari Opportunità, la USL, le Forze dell’ordine. Ecco le funzioni svolte dal Cav: 

• assicurare, in  collaborazione con il sistema dei servizi sociali, la presa in carico delle donne in situazione di emergenza;
• garantire il percorso di uscita dalla violenza concordato con la donna;
• supportare le donne nel percorso giudiziario;
• assicurare l’implementazione del sistema di rilevazione regionale dei dati;
• promuovere e partecipare a corsi di formazione mirati.


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