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Come difendersi dalle truffe telefoniche. I consigli del Comitato Difesa Consumatori

giovedì 7 settembre 2017
Come difendersi dalle truffe telefoniche. I consigli del Comitato Difesa Consumatori

Il numero di utenti vittima della cosiddetta "truffa del sì" sembra essere in crescita esponenziale. "I nostri numeri telefonici a disposizione dei cittadini consumatori-utenti della Calabria, del Lazio e dell’Umbria - afferma Pietro Vitelli, responsabile del Comitato Difesa Consumatori - sono continuamente gettonati per ricevere consigli su come uscire dalle grinfe dei gestori telefonici. A chi non è capitato di ricevere, su telefono fisso o cellulare, numeri aventi come prefisso 02 o 06 e chiedersi a chi appartenessero? Nella stragrande maggioranza dei casi la risposta è una: call center di tele-marketing pronti a proporre la solita 'offerta irrinunciabile'. Se così dovesse essere, fate attenzione a come rispondete: come si sente dire spesso in TV 'quello che direte potrebbe essere usato contro di voi'. Non in tribunale, però, ma in fase di sottoscrizione di un nuovo contratto. Ed è proprio in questo istante che l’ignaro cittadino deve fare attenzione alla truffa del sì".

Il Comitato Difesa Consumatori ascoltando le diverse testimonianze di utenti ignari del trattamento loro riservato avverte che "capita spesso che in seguito alle chiamate di uno di questi call center ci si ritrovi con una richiesta di cambio di operatore, sia esso telefonico, energetico o gas. Il tutto, a detta degli utenti, non voluto né richiesto e che, a loro dire, sarebbero rimasti vittima della cosiddetta truffa del sì (ben altra cosa da non confondersi con l’altro sistema messo in campo da gestori senza scrupoli consistente nella metodica atta a  svuotare il credito telefonico), un fenomeno in crescita causando non pochi problemi e disservizi a chi ne è vittima ed abbocca".

Entriamo ora nel dettaglio per vedere come funziona la truffa del sì. Il funzionamento di questa truffa telefonica è piuttosto semplice affermano gli esperti del Comitato Difesa Consumatori, si riceve una chiamata sia su linea fissa sia su telefono cellulare e che, normalmente viene visualizzato sul display da un prefisso 02 o prefisso 06 (ma anche da un altro prefisso telefonico italiano) e l’operatore dall’altra parte ci chiede se siamo il signor “nome e cognome” .E’ proprio nel fornire la risposta a questa anomala richiesta, riferiscono coloro i quali ne sono rimasti vittime, se rispondete “Sì” a questa domanda, siete caduti nella loro trappola: tramite un abile lavoro di montaggio audio, quel “Sì” viene aggiunto a domande mai ricevute in una conversazione mai avvenuta. E, anche se chiederete la registrazione della chiamata, ricevereste un file poco comprensibile e di fatto inutilizzabile. Insomma, avendo confermato il proprio nome e cognome ci si ritrova con un nuovo contratto sottoscritto.

Ecco il consiglio di Pietro Vitelli su come comportarsi nel rispondere ai call center per non cadere nella truffa: "Se avete attivato il servizio per il riconoscimento dei numeri telefonici potete già sapere o immaginare chi vi sta cercando. A quel punto potete decidere di rispondere o di non rispondere ed, eventualmente, preparare mentalmente le risposte che non prevedano un “sì”. Se, conclude Pietro Vitelli , vi dovessero chiedere “Siete voi il signor nome cognome”, la risposta è “Sono io”; in caso vi chiedessero “Voi avete già un contratto di fornitura per…” bisogna rispondere, “Ho stipulato da tempo un contratto con…” nel caso continuassero la loro conversazione con “Le posso descrivere la nostra proposta” bisogna seccamente replicare , con un “Faccia pure” o “No grazie” e se dovessero insistere esasperandovi, usate pure le terminologie poco urbane".


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