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Pillole di resilienza alla Casa Laboratorio "Il Cerquosino", con il progetto Erasmus+

lunedì 21 novembre 2016
Pillole di resilienza alla Casa Laboratorio "Il Cerquosino", con il progetto Erasmus+

Prenderà il via martedì 22 novembre e andrà avanti fino a martedì 29 movembre alla Casa Laboratorio "Il Cerquosino", sede dell'Associazione Artemide Aps di Orvieto il progetto Erasmus+ "Behold, this is the time when the night ends and the day begins. Pills of resilience", ovvero "Ecco, questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno; Pillole di resilienza", che prevede formazione indirizzata a operatori del sociale coinvolti nelle relazioni di aiuto, che operano nelle zone di confine dei Balcani interessate dagli attuali fenomeni migratori, e per gli operatori che lavorano in paesi europei riceventi i flussi migratori.

A seguire come follow up della formazione, sono previsti due scambi internazionali con gli stessi partner a marzo 2017 e a maggio 2017
Mobility of youth workers - Partner Countries  L'obiettivo della formazione, indirizzata a Italia, Ungheria, Serbia, Spagna, Romania, Turchia, Germani, Grecia, Montenegro è fornire ai giovani lavoratori e volontari del sociale, che si trovano ad accogliere e operare con chi ha lasciato i propri paesi per il ragionevole timore di essere perseguitati per motivi di religione, nazionalità, appartenenza politica, guerre, povertà e fame, nuovi strumenti per affrontare efficacemente la relazione di aiuto, ovvero quel particolare tipo di relazione in cui si promuove la crescita di un soggetto attivo, libero, autonomo, responsabile, e corredato di un proprio potere personale atto a risolvere i suoi problemi dopo averne maturato piena consapevolezza.

"E’ forte ed impellente - spiegano gli organizzatori - la necessità di affrontare il tema della resilienza, intesa come la capacità degli individui di affrontare e superare con successo le avversità importanti della vita a dispetto di uno stress che comporta normalmente il rischio di un esito negativo (Rutter, 1985) come manifestazione di un adattamento positivo nonostante condizioni esistenziali avverse (Luthar, 2003)e la capacità di far fronte, resistere, integrare, costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante l’aver vissuto situazioni difficili che facevano pensare ad un esito negativo.  La formazione cercherà di centrare i punti fondamentali delle difficoltà umane legate ai processi migratori e alle sfide che questi determinano nelle relazioni sociali dei giovani europei e migranti, adotterà un approccio innovativo con la combinazione tra educazione non formale, teatro, workshop sul riconoscimento delle risorse personali, storytelling.

Particolare attenzione sarà dedicata ai temi del razzismo, ai processi di creazione di pregiudizi e stereotipi, analizzeremo le differenze e le similitudini tra i vari paesi e attraverso le testimonianze dirette, approfondiremo il tema del meticciato, dell’ibridità, dell’essere in-between tra diversi contesti sociali e culturali e le possibilità di resilienza e inclusione sociale.

INTERNATIONAL EXCHANGE: Partner Countries DAL 23 AL 31 MARZO 2017: Italia, Ungheria, Spagna, Serbia, Romania
INTERNATIONAL EXCHANGE: Partner Countries DAL 18 AL 26 MAGGIO 2017 Italia, Turchia, Germania, Grecia, Montenegro.

Parteciperanno giovani autoctoni dei paesi coinvolti e giovani immigrati- se possibile in relazione allo status e ai documenti posseduti- parteciperanno giovani profughi arrivati con i flussi degli ultimi anni. Lo scambio prevede che i partecipanti condividano le proprie emozioni, ripristinino il senso di appartenenza e di convivenza attiva, ridisegnino la propria continuità esistenziale e culturale, si scambino esperienze, si mettano in gioco sulla complessità delle relazioni, delle regole, delle idee proprie e altrui. L’obiettivo principale è quello di attivare percorsi d’inclusione partendo dalle proprie specificità e dalle proprie necessità, come singolo e come gruppo.

Nella fase di preparazione dell’intero progetto, con i partner abbiamo evidenziato la necessità di far incontrare i giovani per invitarli a un’esperienza diretta sul campo che preveda l’attraversamento di un confine simbolico e cioè mettersi in gioco nella complessità delle relazioni, delle regole, delle idee proprie e altrui, nella gestione del quotidiano attraverso una simulata attiva di villaggio creativo e autogestito. La metafora sulla quale si basa la simulata è quella della costruzione di un nuovo villaggio comune e condiviso nato in un luogo neutro, i partecipanti si troveranno quindi a dover condividere spazio e tempo per 7 giorni, con tutto quello che comporta e consegue; riusciranno a cooperare? Come risolveranno gli immancabili conflitti? S’innescherà rivalità e-o competizioni? Lo spirito di solidarietà e di aiuto reciproco? Quali strategie metteranno in campo? Le differenze culturali saranno solchi o ponti? L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di far si che il solco della differenza nei confronti del nuovo e del diverso sia meno profondo, per arrivare ad attivare nuovi modelli d’inclusione, andando contro logiche razziste, sessiste e xenofobe".

Erasmus+ e aree interne in Italia

Tra il 2014 ed il 2016 sono stati finanziati, tramite il programma Erasmus+, 26 progetti di scambio e mobilità giovanile che hanno coinvolto le aree interne italiane, per un totale di 500mila euro. Grazie al programma, “tutti i Comuni italiani possono beneficiare di risorse con l’obiettivo di stimolare la partecipazione giovanile, di implementare le politiche giovanili territoriali, di promuovere attività di scambio, di autoimprenditorilità e di crescita culturale, e quindi sviluppo economico e sociale”, ha spiegato Giacomo D’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani.

I progetti interessano diverse regioni italiane, con la Sicilia al primo posto (12 progetti), seguita da Umbria (5) e Molise (3). I beneficiari sono principalmente Comuni, associazioni e centri studio, con interventi di inclusione sociale rivolti ai giovani, che spaziano dal campo musicale alla tutela ambientale. Il progetto con lo stanziamento più alto, oltre 41mila euro, è stato presentato dall’Associazione Artemide (Umbria): “Behold, this is the time when the night ends and the day begins; pills of resilience”.

I progetti dimostrano che nelle aree interne, che rappresentano il 30,6% del territorio italiano, “c’è una forte domanda di istruzione da parte dei nostri giovani che chiedono di completare e allargare la propria formazione con progetti di mobilità e di scambio”, ha commentato l’onorevole Enrico Borghi, Consigliere incaricato della Presidenza del Consiglio per l'attuazione della Strategia nazionale per le aree interne a margine della conferenza.