Mercoledì 16 giugno, come di consueto, riunione del QSV accesissima. "Si sono rasentati - osserva Gianni Pietro Mencarelli, responsabile di Cittadinanzattiva - toni da codice penale, evidentemente come abbiamo già osservato il problema è incandescente,i commercianti sono sempre dietro alla loro barricata e alcuni rappresentanti della minoranza sfruttano la situazione per incalzare l'amministrazione provocando bagarre da stadio ed impedendo un civico ragionamento.
Ma veniamo al tema, si doveva discutere di Varchi elettronici e del loro posizionamento anche alla luce delle ipotesi presentate dall'amministrazione su alcuni provvedimenti alla circolazione e di conseguenza anche alla sosta; è stato però sottolineato che essendo degli strumenti integrativi, servono essenzialmente a scopo di deterrenza o di osservazione di altri parametri delle autovetture circolanti come il rilievo dell'assicurazione,del collaudo dei veicoli, ecc ecc. ma che da soli, non servono, per risolvere ad esempio i passaggi ingiustificati di tante autovetture che per vari motivi ottengono il permesso al transito, c'è bisogno di una linea dura e coerente.
E' tornata alla ribalta quindi l'idea del progetto generale di città,in particolare sulla circolazione si è discusso anche della proposta presentata da un concittadino (sostenuta anche da Cittadinanzattiva) sulla circolazione a senso unico all'interno della rupe con la condizione di riaprire la viabilità e transito di veicoli all'interno del vecchio Ospedale nel tracciato esistente che potrebbe essere ripristinato con poca spesa e soprattutto essendo di proprietà pubblica con pochi intralci burocratici amministrativi,liberando il Duomo per sempre dalla presenza di autovetture che sono una "vera piaga" che danneggia l'immagine e la fruizione del monumento.
Insomma tanto rumore per nulla, quei pochi che frequentano il Q.S.V con lo spirito di apportare opinioni e soluzioni,cominciano a dare segni di stanchezza per l'inutilità di un dibattito mal gestito, che inasprisce, le posizioni, quasi a dire che: "Chi più urla, ha ragione".