sociale

La Prociv Italia a congresso. Ivan Pontremoli confermato presidente nazionale

domenica 14 dicembre 2014
La Prociv Italia a congresso. Ivan Pontremoli confermato presidente nazionale

In seguito al congresso tenutosi a Roma, Ivan Pontremoli è stato riconfermato presidente nazionale dell'associazione Prociv Italia - nata solamente tre anni fa e che oggi rappresenta una realtà affermata che copre quasi l'intero territorio nazionale. Nei giorni scorsi ha tenuto presso il Centro di formazione di Protezione Civile di Roma Capitale il proprio congresso nazionale. Ospiti di onore, nella giornata formativa a cura del Dipartimento di Protezione Civile sono stati Immacolata Postiglione, Dirigente Responsabile dell'Ufficio I- Volontariato, formazione e comunicazione della Presidenza Consiglio dei Ministri e Massimo La Pietra, Funzionario del Servizio Volontariato della Presidenza Consiglio dei Ministri.

Da un lato è stata sottolineata la necessità di valorizzare il volontariato di Protezione Civile, soprattutto all'interno di una società che sta vivendo un momento di enormi cambiamenti politici, dall'altro, invece, è stato sottolineato che il volontariato di Protezione Civile, oggi, deve crescere, deve imparare a guardare al futuro e deve assumere la consapevolezza che si trova a svolgere un ruolo di trasmissione culturale.

"Il volontario - è stato ribadito - deve saper agire in emergenza con competenza, professionalità e in sicurezza. Tutto ciò, seppur essenziale, non basta. Il volontario oggi deve acquisire la consapevolezza del ruolo di enorme responsabilità civile che ricopre. Il volontario deve comprendere che, nella sua veste, è una delle principali figure che fa da tramite tra cittadini e Istituzioni. Il volontario deve ricordarsi che non può essere mai il servo di amministrazioni o di partiti. Il volontario deve pretendere il rispetto del proprio ruolo e della propria autonomia. Se il volontario è servo, lo è solamente nei confronti della cittadinanza. È dinnanzi alla cittadinanza che il volontario deve dimostrare di saper agire durante le emergenze ma deve anche sapere cosa è previsto nel piano di Protezione Civile del proprio comune, deve saper formare i cittadini, deve saper andare nelle scuole, nelle piazze e, soprattutto deve imparare a comunicare e a diffondere una vera cultura di Protezione Civile. Il volontario deve ricordarsi che il soccorso è importante ma la previsione e la prevenzione sono essenziali.

Intorno alla materia Protezione Civile c'è moltissima confusione. Come se non bastasse, la probabile riforma del Titolo V della Costituzione, con la conseguente abolizione delle Provincie, andrà a portare innumerevoli problemi gestionali e vuoti di responsabilità. Il volontario, a livello legislativo, poco può fare. Può fare molto, invece, per contribuire alla crescita consapevole della cittadinanza attiva.  Questo significa cambiare completamente mentalità. Significa smettere di comportarsi come se fossimo un organismo militare, significa smettere di assumere ruoli che non ci competono, significa pretendere che le Istituzioni smettano di comportarsi come se non avessero responsabilità. In ultima istanza, fare il volontario significa prendere per mano ogni singola persona che incontriamo durante lo svolgimento della nostra attività quotidiana ed accompagnarla ad una scuola speciale. La scuola che trasformi una persona in un cittadino attivo e consapevole. La cultura di Protezione Civile deve, pian piano, divenire un virus benefico che porti alla rinascita di quell'educazione civica che un tempo avevamo ma che, da qualche anno a questa parte, abbiamo messo nel dimenticatoio".