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Dal seminario sulla violenza di genere all'attuazione di un protocollo tra istituzioni

mercoledì 1 ottobre 2014
Dal seminario sulla violenza di genere all'attuazione di un protocollo tra istituzioni

Attuare il “codice rosa” negli ospedali dell’Umbria, aprire un pronto soccorso sociale, che possa farsi carico 24 ore al giorno dei minorenni vittime di violenza, mettere in atto buone prassi e codici di comportamento per interventi più efficaci in caso di violenza di genere da parte delle forze dell’ordine, lavorare insieme alla magistratura per la stesura di un protocollo che metta in rete istituzioni, sindacato e volontariato per dare risposte efficaci alle richieste di tutela da parte delle vittime. Sono questi i temi emersi durante i due seminari, organizzati dall’associazione Prometehus, che raccoglie tutte le sigle dei sindacati di polizia, rivolti alle forze dell’ordine ma aperti anche alla cittadinanza, per la formazione delle forze dell’ordine sul tema della violenza di genere che si sono tenuti a Perugia e Terni, rispettivamente il 16 e il 30 settembre scorso.

Gli incontri che hanno visto la partecipazione di 400 rappresentati delle forze dell’ordine appartenenti ai vari corpi, sono stati la seconda tappa di un’altra serie di incontri di formazione organizzati a marzo presso la questura di Perugia e a Terni nella sala della Provincia. Il tema centrale del primo incontro di formazione era incentrato sull’analisi e la spiegazione dei meccanismi psicologici che sono alla base di un legame violento e della condizione psicologica che la donna vive quando si trova in questa situazione. Questa seconda serie di incontri ha aggiunto un nuovo elemento, analizzando il tema della vittimizzazione secondaria: attraverso la proiezione della video inchiesta “Complici. Di cosa parliamo quando parliamo di violenza alle donne” scritta da Vanna Ugolini per Margot Project per la regia di Pasquale Rossi, sono state analizzate le difficoltà che le donne incontrano quando decidono di intraprendere un percorso giudiziario e casi in cui le istituzioni danno risposte formalmente corrette ma sostanzialmente inefficaci, tanto che le donne rischiano così di dover subire una seconda forma di violenza e le istituzioni rischiano di diventare dei “complici” inconsapevoli di questa vittimizzazione.

“E’ stato molto importante per le forze dell’ordine mettersi in gioco perché solo superando i propri limiti e analizzando quello che non funziona nei meccanismi di tutela delle donne vittime di violenza che si possono fare passi in avanti in questa direzione. Il fatto che la polizia si confronti sui propri limiti, ma anche sulle proprie risorse e potenzialità è un punto importante di partenza per attuare il cambiamento culturale necessario per sradicare il fenomeno della violenza di genere” hanno sostenuto il Dott. Massimo Pici, moderatore dell’ incontro, e Daniele Pace, Presidente dell’ associazione Prometheus, apprezzando la sensibilità e disponibilità dei Questori delle due Province, che rappresentano il vero punto di forza di istituzione democratica al servizio dei cittadini.

Un punto di partenza da cui si vuole, comunque andare avanti, come è emerso durante tutti e due gli incontri. Sono stati molti gli spunti di intervento, di critica ma anche di proposte: dall’introduzione di buone prassi nella raccolta delle denunce alla creazione di un protocollo rivolto alle forze dell’ordine che effettuano il pronto intervento, dalla necessità dell’introduzione del codice rosa negli ospedali dell’Umbria a quella di avere un pronto soccorso sociale che funzioni sulle 24 ore per dare risposte efficaci ai minorenni che subiscono maltrattamenti, dall’analisi dei meccanismi legislativi alla necessità di aprire non solo centri di tutela delle donne ma anche di cura per gli uomini maltrattanti. Un panorama dunque molto vario di interventi che potrebbe presto prendere la forma di un protocollo in cui tutte le parti si mettono in rete per lavorare in maniera coordinata e sinergica contro la violenza di genere. Un auspicio che è emerso dai due seminari ma anche una necessità sentita ormai da più parti.

Hanno partecipato come relatori ai seminari formativi: Giovanni Paciullo Rettore Università per Stranieri, Andrea Romizi, sindaco di Perugia, Daniela Tedeschi, assessore Pari Opportunità Comune di Terni, Andrea Gambassi Vice Prefetto di Terni, Giovanni Rossi, procuratore capo presso il tribunale per i minorenni di Perugia, Carmelo Gugliotta, questore di Perugia, Carmine Belfiore Questore di Terni, Anna Maria Giannini, docente di Psicologia università la Sapienza, Marco Chiacchiera, dirigente squadra mobile di Perugia, Francesco Petitti, dirigente squadra mobile di Terni, Massimo Pici, segretario provinciale Siulp, Claudio Senese, segretario Regionale del Sap, Angelo Biondo, docente esperto in protezione personale, Valentino Maestrini, docente esperto in protezione personale, Stefano Curini, direttore del Pronto soccorso di Terni, Giuliana Scorsoni, avvocato, Chiara Meloni, attrice, Vanna Ugolini, Margot project, Pasquale Rossi, regista.