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Pendolari, parte la petizione. "Cari colleghi, l'unione fa la forza"

lunedì 1 settembre 2014
Pendolari, parte la petizione. "Cari colleghi, l'unione fa la forza"

Non cala l'attenzione sulle urgenze che riguardano il trasporto interrogionale. Di seguito la lettera di intenti inviata dal Comitato pendolari Orte a vari comitati pendolari di tutta Italia per coinvolgerli in una petizione volta al miglioramento del D.L.gs 422/97.

Cari colleghi pendolari,

abbiamo piacere di condividere con tutti voi una ampia riflessione di interesse comune, che riguarda i problemi e disservizi (reali e potenziali) derivanti dall’assegnazione alle Regioni delle competenze nella gestione trasporti locali.

Da un po’ di tempo il Comitato Pendolari della Stazione di Orte (COPEO) si trova a fronteggiare assurde situazioni figlie del D.Lgs. 422/97 s.m.i (ratificato dalle varie Regioni tramite i famosi accordi di Tivoli del 1998). Con tale Decreto furono, infatti, delegati alle Regioni i compiti di programmazione di tutti i servizi di trasporto territoriale di interesse locale e furono nel contempo trasferiti i relativi fondi di investimento per compensare l’attribuzione delle nuove competenze. Il fine nobile del sopra citato Decreto era quello di garantire una risposta alla domanda minima di mobilità dei cittadini, tenendo conto dell’interconnessione tra le reti di trasporto esistenti, delle diverse tipologie di utenti (studenti, lavoratori, turisti) e rispondendo, nel contempo, anche alla necessità di ridurre congestione ed inquinamento.

Con i famosi accordi di Tivoli ad ogni Regione furono quindi assegnate tratte e servizi (e livelli di servizio) con conseguente ripartizione delle risorse. Per i treni a percorrenza interregionale, fu inoltre stabilito il principio per cui la Regione entro la quale un treno percorreva il tragitto più lungo avrebbe pagato i costi relativi a tale treno e ne avrebbe gestito le fermate, in accordo con le altre Regioni confinanti. Da qui discende ad esempio la competenza della Regione Lazio sui treni della tratta Terni – L’Aquila, la competenza della Regione Toscana sui treni della tratta Roma – Pisa e così via. Allo stesso modo si decise, che i treni della tratta Roma – Firenze fossero di competenza della Toscana, e quelli della tratta Roma – Perugia di competenza dell’Umbria.
Per far fronte ai relativi costi, ogni Regione, inoltre, dovette istituire un fondo per i trasporti costituito (anche ad oggi) sia da risorse proprie sia da trasferimenti statali. Come prima e diretta conseguenza, quindi, i contratti di servizio con Trenitalia si ritrovarono ad essere stipulati in maniera differenziata da Regione a Regione.

Con l’acuirsi della crisi e con il peggioramento dei bilanci regionali sempre più in rosso questi accordi sono stati molto spesso disattesi ed ogni Regione ha cominciato a fare tutti i tagli a treni e fermate ritenuti necessari, in barba ai tanti pendolari che ne fanno le spese.

Quello che noi chiediamo, attraverso una petizione, è di rivedere il decreto anzidetto, riportando in seno a Trenitalia la gestione dei treni interregionali (aventi origine e transito / fine in regioni differenti), prevedendo forme di cofinanziamento da tutte le Regioni interessate e potere consultivo delle stesse in relazione alla programmazione, ciò al fine di consentire una forma di federalismo solidale non discriminatorio.

Serve quindi una regia superiore che supervisioni le tratte coperte dai treni interregionali tenendo conto del numero di utenti per ogni stazione e delle ricadute economiche e di qualità del servizio che le soppressioni delle fermate possono causare su un’area vasta.

Non possiamo ad ogni cambio di orario stare col cuore in gola ed incrociare le dita sperando che l’assessore regionale di turno non sopprima fermate a suo piacimento.

Se siete d’accordo procederemo noi a formulare una base di petizione sulla quale discutere ed integrare con l’apporto di tutti. Successivamente ogni comitato provvederà a raccogliere le firme localmente.

Agli inizi di agosto abbiamo già scritto alla commissione trasporti della Camera ed al Ministero sempre su questa tematica, ma riteniamo che una petizione su scala nazionale sortisca un miglior risultato.

Abbiamo messo in copia i comitati/associazioni che pensiamo, da quanto appreso sulla stampa, siano sensibili a questa problematica perché la vivono (Veneto, Liguria, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Umbria, Molise, Lombardia, Campania), giratela voi a chi pensate possa esser interessato ed ai comitati a voi collegati in caso di coordinamento.

Grazie e buon viaggio a tutti

Comitato pendolari Orte