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Proposta "decente" dalla Cgil viterbese: "L'ospedale di Orvieto convenzionato con i Comuni laziali"

martedì 20 maggio 2014
Proposta "decente" dalla Cgil viterbese: "L'ospedale di Orvieto convenzionato con i Comuni laziali"

Sanità laziale nel caos: da Miranda Perinelli la proposta di convenzionare i Comuni di "confine" con l'ospedale di Orvieto. La segretaria viterbese della Cgil guarda all'efficienza, e soprattutto alla prossimità, della sanità viterbese martoriata dalla situazione debitoria e ddai tagli che hanno depotenziato i presidi periferici. Ormai l'ospedale di Acquapendente ha perso buona parte dei servizi e la distanza con Viterbo è abbissale: oltre 70 chilometri di curve e difficoltà. Montefiascone, allo stesso modo, offre poche prestazioni. Dalla zona della Teverina a quella Ortana chi ha bisogno di cure preferisce rivolgersi ai vicini centri umbri. Ogni anno questa mobilità sanitaria costa alla Regione Lazio circa 15 milioni di euro che vengono pagati alla Regione Umbria per aver curato i malati laziali. Gli ospedali più "gettonati" dai viterbesi sono, ovviamente, Orvieto e Terni, con qualche riferimento anche su Narni nel reparto di ginecologia. 

Da queste considerazioni nasce la proposta di Miranda Perinelli, segretario provinciale della Cgil di Viterbo. "Nella riorganizzazione della Sanità del viterbese - spiega la Perinelli -, ci è sembrato importante che l’attenzione fosse anche per quei cittadini che vivono ai confini, ai margini di una provincia vasta come quella di Viterbo. Da qui la nostra proposta avanzata alla Asl di Viterbo ed alla regione Lazio che i comuni della Teverina confinanti con Orvieto, si possano recare al pronto soccorso d’Orvieto attivando una convenzioni con le due regioni, ma con una precisa indicazione da dare al 118, visto che al momento gli operatori dello stesso servizio, sono obbligati ad utilizzare strutture della stessa Regione quindi Viterbo con una distanza di oltre 50 Km".

Secondo la segretaria della Cgil: "Di pari passo si sta concretizzando il progetto della sanità laziale, mettendo in primo piano, più volte sostenuto dal presidente Zingaretti, la “ Casa della Salute”, un sevizio di prossimità vicino alle esigenze del cittadino. Nel territorio viterbese l’atto aziendale prevedeva di iniziare su tre punti Ronciglione, Montefiascone, Acquapendente. In verità è un progetto questo che la Cgil ha sempre apprezzato, l’idea di vicinanza nel momento di essere curati ed accuditi dal servizio socio sanitario, che però nella fase di partenza presenta alcune criticità e carenze. La criticità che abbiamo sempre espresso in più occasioni, è quella che presenta l’area dell’Acquesiano e l’ex Ospedale che dovrebbe appunto essere trasformato in Casa della salute, nella quale non è previsto il Pronto soccorso, cioè l’accoglienza per le fasi di emergenza. E’ qui che riteniamo ci sia una difficoltà nel condividere questa trasformazione, vista la distanza dal primo luogo attrezzato per il Pronto soccorso".

"Le dichiarazioni della Ministra per la salute Lorenzin - continua Miranda Perinelli - hanno avvalorato e sostenuto le perplessità, che noi abbiamo da sempre espresso, dichiarando pubblicamente che si può superare il decreto 80 della giunta Polverini, e trasformare quindi Acquapendente insieme ad Amatrice e Subiaco in Ospedali montani. Anche questa fu proposta al tempo, nel 2010 dal sindaco di Acquapendente e dalla Fp Cgil che però non fu accolta e affondò tutto nel nulla. Adesso si apre un altro scenario che è quello appunto di capire quanto la ministra Lorenzin voglia dar corso a quanto dichiarato, e quanto il governo si impegnerà con la Regione Lazio in termini di risorse, visto che gli ospedali montani hanno le caratteristiche, appunto di un ospedale, con tutto quanto è previsto per tali strutture. Noi auspichiamo che ciò sia possibile, risolverebbe un bel problema a quell’area del viterbese, considerando che oltre la distanza è penalizzata da anni, da una infrastruttura stradale pericolosa e dissestata. Su questo punto è quindi necessario riaprire una discussione in un tavolo programmato dalla Regione, e dalla Asl di Viterbo".